“People” di Barbara Bottalico

Questa volta per l’iniziativa “Scrittori Uniti” vi presento un libro di fantascienza, permeato anche di buoni sentimenti, specie l’amicizia.

L’autrice

Barbara Bottalico è nata nel 1987 a Bari, dove si è diplomata al Liceo delle Scienze Sociali e dove attualmente vive e lavora. Tre suoi racconti sono stati pubblicati nelle antologie horror Orrore al sole (2016), Orrore al sole (2017) e Z di zombie (2017). Con Futuro Presente ha già pubblicato Il palazzo e Il tramonto di Venere. Per Delos Digital ha pubblicato anche un racconto presente nell’antologia Dark Graffiti. Tra le sue tante passioni, c’è l’ascolto di musica per violino: in particolare reels irlandesi e greensleeves. Amante della lettura e della scrittura fin da bambina, spazia dall’avventura, all’horror, alla fantascienza, ma ama anche il mainstream, e adora Isabel Allende e Anne Rice.

Il libro

Titolo: People

Autore: Barbara Bottalico

Casa Editrice: Delos Digital

Genere: Fantascienza

Numero di pagine: 49

La Trama

Lorenzo è distrutto dal senso di colpa: era lui al volante la notte in cui un tragico incidente ha ridotto Giuliano, il suo migliore amico, a un vegetale. Non ci sono prospettive di ripresa né di guarigione, finché l’azienda per la quale entrambi lavorano propone alla famiglia di Giuliano un controverso esperimento: trasferire la sua coscienza in un mondo virtuale, People, lasciandogli credere di essere vivo e in salute. Tutto sembra andare per il meglio, finché Giuliano non intuisce che qualcosa non torna nel suo mondo perfetto…

L’estratto

Dell’incidente, Giuliano Galimberti ricordava il buio dei suoi occhi che diventavano ciechi. Ricordava il dolore, l’urto della testa con il volante, il sangue che gli copriva il corpo. Ricordava particolarmente bene il “crack” della schiena e le mani di Lorenzo intorno al suo viso. Non ne vedeva il volto, davanti agli occhi non aveva più nulla. Ricordava però l’odore di dopobarba al pino misto a sangue del petto di Lorenzo. E le lacrime che gli bagnavano il viso. Non ricordava l’altra auto che era arrivata contro di loro senza che potessero fare nulla per evitarla. – Ti giuro – gli disse in ospedale, dov’era ricoverato con entrambe le gambe rotte – ero sicuro di essere morto. – Aveva la testa fasciata e un sorriso sulle labbra. Stava bene, nonostante il dolore non si calmasse nemmeno con gli antidolorifici. – Tu sogni – gli disse l’amico. –Però ce la siamo vista brutta – disse mettendogli una mano sulla spalla. A parte un braccio rotto, Lorenzo sembrava non essersi fatto assolutamente nulla.Estratto:– La sua mente – spiegò Beatrice. – Finché il corpo di Giuliano è vivo, fino a quando si può contare su una base fisica come il suo cervello, Giuliano sarà presente nelle nostre vite.– Ma il cervello era danneggiato! – squittì Cristina. Tremava come una foglia, e Lorenzo le prese una mano e la tenne tra le sue.– Ne hanno ricostruito digitalmente le parti distrutte. Serviva a questo il dottor Kostav, vero? – domandò Lorenzo, la voce ridotta ormai a un filo sottilissimo. – Così potrete continuare a sfruttarne l’intelligenza. Giuliano vivrà qua dentro. Ma sarà da solo.

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