“La valigia piena di sassi” di Chiara Raimondi

Il libro

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La Valigia Piena di Sassi è un romanzo che ricorda in alcuni tratti della sua narrazione una favola: il lettore si sentirà accompagnato per mano dall’autrice in un viaggio partendo della storia d’amore della Principessa Cuore e Il Cavaliere Sconosciuto il quale è accompagnato da Zeus un bel boxer che vive con il suo padrone nel faro delle pedagne aprirà il viaggio alla storia espressa. Il libro presenta un crescendo di emozioni con descrizioni geografiche, storiche citazioni reali, delle arti dei filati e della moda del costume di un tempo a tratti ricordi autobiografici non si avranno più notizie né del Cavaliere Sconosciuto né di Zeus? Gli altri protagonisti del romanzo sia femminile che maschile partono da fondo corale della storia d’amore del Cavaliere Sconosciuto e la Principessa Cuore i quali hanno l’arduo compito di comunicarci attraverso degli episodi i rapporti che ci sono fra l’amicizia e la solitudine; le relazioni erotiche; il dialogo nella relazione; dopo molte vicende attese e pause di riflessioni dovute alla mancanza di coraggio del Cavaliere Sconosciuto di aprire quel cassetto segreto di posare la valigia piena di sassi si giungerà al lieto fine per il Cavaliere Sconosciuto e la Principessa Cuore; Zeus allarga la famiglia…

L’Autrice

Chiara Raimondi è nata il 19 Gennaio del 1980 nelle Marche ed è cresciuta in una famiglia di insegnanti. Dal 2006 per svolgere la sua professione di Operatrice Socio Sanitaria si è trasferita in Friuli Venezia Giulia, divenuta nel tempo sua terra adottiva e fonte di ispirazione di molti testi da lei composti. Nel tempo alcuni suoi componimenti sono stati pubblicati all’interno di antologie come M’illumino d’immenso, autori vari, Edizioni S.r.l. 2017, il Federiciano, autori vari, Aletti, 2018, con il testo Le Grave, per il quale le è stata riconosciuta la pergamena di diploma di merito di “poeta Federiciano”. Ha ricevuto varie menzioni di merito come poeta finalista per i componimenti poetici La foglia al vento e L’ultimo tango al chiaro di luna

L’estratto

Una calda serata d’autunno In una calda serata d’autunno il Cavaliere Sconosciuto rincasò in compagnia del suo giovane amico Zeus, un cane dolcissimo, un boxer marrone dagli occhi intensi come quelli del suo padrone. Abitavano nel vecchio faro di Pedagne, ormai abbandonato. Era la loro reggia, la loro casa unita da una grande solitudine che aveva avvolto il Cavaliere Sconosciuto. La loro vita, fatta di abitudini, andò bene sino a una sera d’autunno. Il Cavaliere Sconosciuto quella sera era seduto sulla sua grande poltrona nera, anch’essa era posizionata dinanzi a un bel fuoco dalla fiamma vivace. Vicino al Cavaliere Sconosciuto era sdraiato Zeus su di un tappeto di stuoia e canapa. Il suo fedele cane rimase in rigoroso silenzio. Il Cavaliere Sconosciuto aveva alla sua destra un tavolino in noce dalla forma rotonda con lati cesellati rigorosamente a mano, essi avevano raffigurante la foglia di vite, il tavolino era ricoperto di polvere e al riparo dal calore del fuoco. Il Cavaliere Sconosciuto vi aveva posato sopra degli oggetti che usava di rado. Erano due pipe esclusivamente da tabacco: una in schiuma, mentre l’altra era classica, in legno, l’aveva acquistata al mercato di Milville, l’eccellenza di Piccadilly a Londra. Nei pressi della chiesa di St. James vi è una ricca bancarella che tratta esclusivamente pipe provenienti da ogni parte del mondo e accessori per esse. Il Cavaliere Sconosciuto sopra il cammino teneva una clessidra. Con lo sguardo rivolto al fuoco, riordinò di colpo i pensieri della vita. A un tratto egli sentì il bisogno di alzarsi dalla poltrona nera, si diresse d’impeto verso le infinite scale dai gradini alti e larghi del vecchio faro. Con uno sguardo malinconico, le percorse come se dovesse uscire, ma in realtà cercava il suo gradino segreto dove nascondeva i ricordi del cuore. Il Cavaliere Sconosciuto aveva il respiro affannoso, le mani tremanti e sudava. Sentì uno scricchiolio proprio il sotto il suo lungo e magro piede. Riconobbe il gradino. Respirò il pensiero di lei.

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