Intervista a Tony Di Crisci Salvati

È con grande piacere che oggi pubblico questa intervista. Faccio i miei più sinceri auguri di buona fortuna a Tony per il suo libro!

  • Quando hai iniziato a scrivere?

All’età di dodici anni ho avuto il primo approccio con il mondo della scrittura. Scrivevo brevi racconti horror per spaventate i miei amici, dopo essere stato ispirato dalla famosissima saga dei Piccoli Brividi.

  • Quanto tempo dedichi alla scrittura?

Quando sto in fase di stesura di un romanzo dedico anche una, due ore al giorno. Diverso è il tempo quando sto nella fase di editing, in quel caso gli dedico anche tutta la giornata. Una volta terminato il lavoro di solito mi concedo una pausa che può durare anche un paio di mesi.

  • Quanto ha influito il contesto sociale in cui sei cresciuto su quello di cui scrivi?

Sicuramente tantissimo. Sono un osservatore e un sognatore, qualsiasi cosa che mi circonda mi ispira. A volte, mi sento come in un film, ma non ho capito ancora bene di cosa narra.

  • Quanto di te c’è in cui di cui scrivi?

C’è tutto di me e anche di più! Cerco sempre di dare un messaggio nei miei testi, ogni personaggio ha qualcosa di me, delle mie mille sfaccettature.

  • Come vivi l’inizio, quando il tuo libro nasce, e la fine?

L’inizio è come gettare le fondamenta di un palazzo, più sono solide più riescono a reggere il peso dell’intera struttura, ed è la fase dove gli dedico più tempo. Tutto dev’essere perfetto. La fase finale invece è la più bella, ma anche la più małinconica. La tua avventura è terminata e hai amato al tal punto i tuoi personaggi da non volerli abbandonare più. Dopo mi concedo una pausa di un paio di mesi prima di rileggere la mia creazione.

  • Quanto ami leggere? Genere e autore preferito? Quanto influiscono le tue letture sul tuo stile come autore?

Leggo tutti i giorni, e leggo di tutto. Non credo di avere un genere preferito, ma ho la tendenza verso alcuni che sono: I thriller, lo spionaggio, azione, avventura. Mi piacciono meno i romanzi d’amore, ma non per questo non li leggo. Stessa cosa accade per gli autori, non ne ho uno preferisco, ma alcuni sono per me una garanzia come: Ken Follet, Lee Child, Frederick Forsyth, Steven King, Carrisi. Influiscono sicuramente sul modo di scrivere, perché a me piace narrare e questi autori sono dei narratori fantastici.

  • A chi hai fatto leggere per primo/a il tuo testo?

La prima persona che ha letto il mio romanzo è stata mia sorella Sofia, mi piace il fatto che riesce a darmi un parere sincero rimanendo incredibilmente cinica.

  • C’è qualcuno che vuoi ringraziare come sostegno della tua opera?

La lista dei nomi sarebbe troppo lunga, ringrazio tutte le persone che mi hanno sostenuto dall’inizio alla fine, e mi hanno incitato ad andare avanti anche nei momenti difficili.

  • Progetti per il futuro?

Al momento ci sono vari progetti, non solo letterari. Alcuni libri aspettano di essere terminati e ci sono alcune collaborazioni che non vedo l’ora di incominciare.

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