“Lo Specchio di Nadear” di Andrea Venturo

Questo libro è un’invito a staccare la spina ed entrare in un mondo a parte, fantastico e pieno di avventure. Scrittori Uniti oggi si tinge di… Fantasy!

Il libro

Tuffati anche tu insieme a Conrad e i suoi compagni lungo le strade della magica Nadear, tra rocamboleschi inseguimenti, machiavellici intrighi, storie di maghi e di eroi.Il giovanissimo Conrad ha il primo vero incarico da adulto: viaggiare sino a Nadear, dove lo attende la merce per rifornire la fattoria in cui vive con il padre. Insieme a La-Wonlot e Diana, i tre affiatati compagni dovranno affrontare la realtà di un mondo ove nulla è ciò che sembra.

L’autore

Andrea Venturo vive in Trentino dove lavora e dedica molto tempo alla scrittura. Ama viaggiare e ogni anno si attrezza per scoprire un pezzo di mondo in più, che inevitabilmente finisce tra le sue pagine. È sposato, ha tre figli: Laura, Manuel e Noemi che soffre di una grave patologia di origine genetica, dedica loro buone letture e tante attenzioni. Allo stesso ciclo di romanzi appartengono “Il Torto” e “I Razziatori di Etsiqaar”.

L’estratto

Il cavallo sotto di lui era in forze, lo aveva cambiato un’ora prima a una stazione di posta nei pressi di Aural. Indeciso se ingaggiare una scorta o optare per la velocità, aveva scelto la seconda. Conosceva bene Nadear e sapeva che cosa aspettarsi nel tragitto dalla Capitale, dove aveva ritirato la merce: aveva quindi nascosto le lacrime in un minuscolo sacchetto sotto al farsetto, in una speciale tasca a contatto con la pelle. Il mantello si gonfiava nell’aria carica di umidità proveniente dal lago Levot alla sua destra. A sinistra, il profilo irregolare dei Colli Ondosi, ricoperti di boschi di faggio e pascoli ingrigiti dalla stagione fredda ormai alle porte.Halric tenne il cavallo al piccolo trotto, era quasi arrivato e presto avrebbe scorto le bianche mura di Nadear.Si sorprese a canticchiare: «Fiumi, poi campi, poi quel grande lago, bianche le mura che infine toccò…»Le parole raccontavano, con una musica allegra e adatta a una cavalcata, di un soldato che per sfuggire alla morte era scappato fino alle porte di Spiegeldrag nel granducato di Meroikanev. Solo per scoprire che la ragazza con l’orecchino di ossidiana lo aspettava proprio quel giorno, proprio là.Quando Halric ricordò tutto il brano smise di cantare e si grattò il cavallo dei calzoni per scaramanzia. Il viso non più perfettamente rasato, dal profilo rettangolare, si contrasse in una smorfia di disappunto.Il caravanserraglio di Nadear comparve per primo, impossibile non notarlo. Convogli provenienti da Ovest, carichi di sabbia e polvere accumulata tra le dune del grande deserto di D’Nis, si fermavano per scaricare le merci e farle proseguire fino alla Capitale sfruttando la rete di vie d’acqua interna.

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Lo Specchio di Nadear

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