“L’Aquila e la Stella” di Luca O’Connor

Il libro

Pianura Padana 1938. Gabi Goldschmiedt è un giovane ragazzo ebreo che vive nel nord Italia insieme a sua madre e ai suoi fratelli. Un ragazzo come tanti, che odia lo studio e sogna di divertirsi in ogni momento. I suoi più cari amici Arielle, Benito e Pietro, anch’essi ebrei, sono gli unici con cui si confida. Sono tempi molto difficili per l’intero paese. L’Italia è invasa dalle leggi razziali che limitano poco alla volta la loro libertà. Ma la vita di Gabi inizia a cambiare quando un giorno, tra i banchi di scuola, inizia a stringere una forte amicizia con Friedrich Von Shliffen, che presto si scoprirà essere il figlio del Capo della Gestapo. Nel mentre la guerra sopraggiunge all’improvviso e le città subiscono le prime retate di ebrei……

L’Autore

Luca O’Connor è nato a Pavia.Laureato in Scienze della Comunicazione e specializzato in Comunicazione e Marketing, scrive da quando era piccolo. Ha iniziato nel 2004 con piccoli racconti per bambini per poi passare ad un romanzo sperimentale nel 2006 dal titolo: “Love”.Nel 2011 decide di dedicarsi ad un opera gigantesca che lo terrà occupato per ben sette anni. Inizia infatti a scrivere quello che considera il suo primo vero romanzo: “L’Aquila e la Stella”. Essendo un romanzo con ambientazione storica, ha trascorso gran parte del tempo a cercare informazioni e testimonianze varie per essere il più fedele possibile alla realtà. Il romanzo è terminato nel 2018 ed ora è edito da Edizioni Virgilio.La passione per la scrittura non si ferma qui, perchè nel 2017 gli viene chiesto di andare oltre ai romanzi. Infatti ad aprile 2017 va in scena a teatro uno spettacolo dal titolo: “Solitude” un testo scritto da Luca che vede protagonista un uomo colpito dalla solitudine nonostante abbia tutto nella vita.Nel mese di luglio del 2017 invece, gli viene chiesto di spostare le sue doti anche al cinema scrivendo un lungometraggio di genere drammatico/thriller: “La donna che mi salvò la vita” attualmente in produzione e che sta per giungere al termine. Il film vedrà la luce in autunno del 2019 e racconta di strani e improvvisi omicidi e di una ragazza che inizierà ad indagare sul suo passato per scoprire una verità nascosta di cui non era a conoscenza.

La Recensione

Luca O’Connor ha una scrittura morbida e piacevole da seguire. Teatro del suo libro è la Pavia del periodo dei campi di concentramento nazista. fin dalle prime pagine ho trovato sorprendente la cura che l’autore ha infuso nei dettagli, come ad esempio il modo in cui Gabi, uno dei protagonisti, si sporcava le mani a causa dell’uso del pennino e del calamaio; in che modo l’inchiostro, per i modi di Gabi, sporcava anche chi aveva intorno. Non oso immaginare quanta ricerca e quante testimonianze ci siano dietro questo libro, tenuto conto che, tra l’altro, è coerente con quanto raccontato anche con altri libri a tema, come ad esempio “Il diario di Anna Frank”.

Luca ha preso un periodo storico, al cui interno hanno vissuto i suoi protagonisti, Gabi e Friedrich, figlio del capo della Gestapo, e lo ha incastonato alla perfezione con ogni riferimento storico, operando successivamente un’immersione talmente realistica da essere sorprendente. Dicevo, non si tratta dell’uso di penna e calamaio, ma dell’esperienza legata a questo strumenti. Questo atteggiamento permea tutto il libro.

Ma veniamo alla storia all’interno. Racconta di un’amicizia che nonostante la situazione cruda e drammatica si erge a luce, a faro guida nelle tenebre. Friedrich difatti, nonostante è il figlio del capo della Gestapo, verrà arrestato e trattato come un ebreo per aver aiutato Gabi.

Tutto il libro è un intreccio tra la follia umana, la crudeltà, e questa storia d’amicizia fedele, meravigliosa. Quando ho chiuso il libro ho pensato: come può essere accaduta una cosa del genere? Dov’erano le persone sane di mente? Può l’essere umano arrivare a tanto?

Agghiacciante, a tratti, per contrasto commovente. Questo libro si conclude con le parole di nonna Aurielle che vuole lasciare non solo una testimonianza, una sintesi, ma anche uno sprazzo di luce, come una crepa da cui la luce fuoriesce dalle tenebre per rimettere equilibrio tra un mondo impazzito e la normalità. Bello. Intenso. Consigliato!

L’Aquila e la Stella

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