Intervista a Cinzia Perrone

Conosciamo stasera l’autrice di “Vivi di Sogni“: Cinzia Perrone! Questo libro è denso di amore, scaricate un estratto,sono certa che lo apprezzerete. Intanto vi lascio l’intervista all’autrice. Buona lettura!

  • Quando hai iniziato a scrivere?

Ho sempre amato scrivere sin da ragazzina, era un modo per superare l’ostacolo della mia timidezza ed esprimere al meglio tutto quello che avevo dentro: lettere, diari, poesie. A scuola partecipavo sempre ad iniziative attinenti la scrittura, come giornalini, che alle scuole medie ho anche diretto, o allestimenti di spettacoli o sceneggiature. Mi piace più creare dietro le quinte insomma.

  • Quanto tempo dedichi alla scrittura?

Cerco di scrivere qualcosa ogni giorno, anche una pagina di riflessioni, un breve racconto o altro, perché l’allenamento alla scrittura è molto importante; purtroppo a volte gli impegni quotidiani intralciano questo proponimento, ma magari mi rifaccio un altro giorno in cui sono più libera.

  • Quanto ha influito il contesto sociale in cui sei cresciuta su quello di cui scrivi?

Penso che influisca per ogni scrittore, perché alla fin fine un autore narra e descrive ciò che conosce meglio, altrimenti secondo me perderebbe di credibilità. Comunque grazie ai miei trasferimenti e frequentazioni di ambienti diversi, a volte anche volutamente, ho un buon bagaglio da cui attingere, perché la prima cosa che si richiede ad un qualsiasi artista è uno sguardo attento su tutto quello che lo circonda. Se ti riferisci alle mie radici, ti rispondo che le porto nel cuore: se sai da dove vieni, sai anche dove vuoi andare.

  • Quanto di te c’è in cui di cui scrivi?

C’è sempre qualcosa di me in quello che scrivo, naturalmente in misura maggiore o minore, oppure in maniera più palese o nascosta. Come ho detto con la scrittura esprimo quello che ho dentro, per cui anche se provo a mettere un certo distacco, tra le righe si intravede sempre l’autore.

  • Come vivi l’inizio, quando il tuo libro nasce, e la fine?

L’ inizio credo che sia la parte più entusiasmante, perché è quella dell’intuizione, dell’ispirazione, dove butti giù le idee iniziali a briglia sciolta. Poi viene la fase in cui devi cercare di sviluppare tutto con un po’di metodo, tipo rivedere le ambientazioni, le date, le descrizioni dei personaggi, e cercare di creare il cosiddetto climax e non buttare mai via il finale; quindi direi che il finale è in un certo senso più impegnativo. Di solito poi lasciò stare il lavoro completato per un po’ per poi riprenderlo: una sorta di rielaborazione a freddo diciamo.

  • Quanto ami leggere? Genere e autore preferito? Quanto influiscono le tue letture sul tuo stile come autore?

Amo molto leggere, anche quella è una palestra per uno scrittore; altri autori hanno disseminato qua e là nelle loro opere, suggerimenti da cogliere e mettere in pratica, si intende mantenendo integro il proprio stile, o meglio, cercando di crearne uno proprio. Ma non appartengo alla categoria delle divoratrici; io un libro lo assaporo lentamente, cerco di leggere tra le righe, cogliere tutte le sfumature, perché anche in un piccolo dettaglio può nascondersi un significato importante per la comprensione dell’opera.

  • A chi hai fatto leggere per primo/a il tuo testo?

A volte propongo estratti pubblicandoli, per vedere la generalità delle reazioni, a volte uso degli amici come cavie, e poi c’è mio marito, a cui propino di tutto.

  • C’è qualcuno che vuoi ringraziare come sostegno della tua opera?

Ogni persona che è entrata nella mia vita e ha lasciato un segno che ho riportato in questo romanzo. Al mio editore, che al contrario di qualche altro, ha creduto a un romanzo di formazione con al centro la tematica adolescenziale. Molti lo reputano un argomento sorpassato e sviscerato, ma non direi visto a come vanno le cose; io ad esempio anche nella quotidianità tendo sempre a difendere i giovani dagli attacchi di noi adulti. Per questo ho scritto un romanzo sull’importanza delle passioni giovanili, che vanno condivise e capite. Poi ovviamente c’è anche altro, ma non voglio dire tutto.

  • Progetti per il futuro?

Attualmente sto imbastendo la trama del mio prossimo romanzo; sarà un po’ una novità per me che narro sempre storie estremamente realistiche. Stavolta al realistico sto mischiando elementi soprannaturali, ma non sono messi lì a caso ovviamente, ma hanno un significato importante che percorre tutta la narrazione. Mi sto divertendo tantissimo ad esplorare questa strada ma voglio procedere con cautela. A parte questo progetto immediato, credo di avere quadernetti pieni di idee a cui attingere. Ma una cosa per volta e con molta calma.

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