Intervista all’autore! Lucio Freni!

Desidero presentarvi questa Intervista un po’ fuori dagli schemi fatta a Lucio Freni, un autore affetto da sindrome di Asperger. Ho trovato la sua visione del mondo in “Benzina” davvero fuori dal comune e sorprendente. Non è uno scrittore per tutti. Scaricate un estratto e andate a scoprirlo!

  • Quando hai iniziato a scrivere?

Una ventina di anni fa, poesie. Durante un brutto periodo della mia vita. Fino a quel momento non ci avevo mai neppure pensato. Fu un’esigenza di vomitare frammista a delle buone letture fatte. Non c’è una regola fissa, viene lei da me e mi obbliga a ballare sulla tastiera con la punta delle dita. L’arte è una padrona un po’ isterica

  • Cosa ha influito di più sulla tua scrittura?

Sulla mia scrittura… penso abbia influito una vita difficile, chi si metterebbe a perdere tempo scrivendo se ha di meglio da fare? Ha influito e influisce sicuramente anche la Sindrome di Asperger che mi accompagna da una vita, anche se ora l’hanno ricompresa in spettro autistico… ma io ho paura degli spettri e continuo a chiamarla sindrome di Asperger. Dato che non ho idea di come funzionino essere umani diversi da me, in ciò che scrivo ci sono lati di me: un me ipotetico alle prese con fatti del mondo che ancora non mi sono capitati.

  • Come vivi l’inizio, quando il tuo libro nasce, e la fine?

Non vivo l’inizio di un libro, in verità nemmeno me ne accorgo, parto con un’immagine o un racconto, spesso anche solo il suono di una parola, ma in alcuni momenti capisco che c’è qualcosa da dire dentro di me. È la chiave narrativa permette di accattivarsi il lettore.

Quanto ami leggere? Genere e autore preferito?

Leggere mi è sempre stato indispensabile… cominciò tutto come una fuga da una realtà che non mi piaceva. Al difficile rapporto coi compagni di scuola e con mia madre preferivo le gesta eroiche dei tre moschettieri, i panorami indiani di Salgari e di Kipling, la caccia alla balena bianca di Melville. Mi immedesimavo nei ragazzi della Via Pal e vedevo davanti ai miei occhi l’aula coi soffitti alti e i banchi in un pezzo solo del libro Cuore. Da piccolo avrei voluto fare il biologo marino, e credo che lì lo zampino fosse di Jules Verne e del Capitano Nemo. Gli autori che amo leggere sono Celine con la sua poesia acida, inavvertita e la sua carica dirompente, Sartre, Saramago, Calvino, Hamsun, Murakami, Dostoevskij (anche se mi perdo coi nomi…); Kafka con il suo assurdo reale, magmatico e vorace, che uccide

sempre l’uomo; Pirandello, Borges, Pessoa (struggente); Buzzati e Benni, che è un falso umorista; Beckett, Boll, Camus, Conrad, Hemingway, Joyce; Arthur Conan Doyle e il suo fantastico Sherlock Holmes, di cui ho letto ogni avventura.. Me ne sto scordando altri, sicuramente.

Cosa pensi della scrittura contemporanea?

Leggo un po’ poco i moderni, più che altro perché mi sembra che la scrittura vada verso l’industrializzazione, che tutto appiattisce. Non è più arte, a mio avviso. Un po’ come confrontare la fotografia con la pittura: nella fotografia c’è la realtà, nella pittura c’è la sensibilità del pittore. Sinceramnete preferisco la notte stellata di Van Gogh (che sembra fosse asperger anche lui, così come Carrol, Orwell, probabilmente Sartre stesso… e altri), a una bella fotografia presa dallo stesso punto. La foto la possono fare tutti, ma quella notte stellata ce l’aveva dentro solo il pittore. in fin dei conti lo scrittore è un ragno che tesse un tela, appunto una trama per invischiare il lettore, inchiodarlo in poltrona, e poi lo avvelena con il suo modo di pensare e la sua sensibilità, con ciò che è la sua visione del mondo.

  • Perché scrivi?

Per aiutare chi ha problematiche come le mie (Asperger e ADHD su tutte). Per essere una cassa di risonanza che permette di far conoscere le problematiche di queste persone. Le incontri per strada e sembrano normali, invece non lo sono, e portano un grosso peso dentro, che non si immagina minimamente al vederli dal di fuori. Ovviamente, scrivo anche per poter vivere di scrittura e fuggire ad un mondo che trovo incomprensibil ed ipocrita.

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