“Project Digito Anima” di Marco Chiaravalle.

Buongiorno!! Iniziamo questa domenica di recensioni con il libro di Marco! Venite a scoprirlo!

Il libro

Simone ha un lavoro che lo impegna per la maggior parte della sua giornata, presso un’azienda che sta cercando di trovare un sistema per aiutare le persone a superare gli eventi traumatici vissuti, tramite i sogni. Quando inizia a ricevere una serie di strane notizie e a sentirsi osservato e seguito, decide di provare a capire qualcosa in più sulle persone che si sono sottoposte al trattamento della Eden, l’azienda presso cui lavora. Ma strani sogni e un sonnambulismo di cui non ha mai sofferto prima non lo aiutano a ragionare con lucidità…

L’autore

Marco Chiaravalle è nato a Romail 22 marzo del 1978. Ha esordito nel 2017 con il romanzo Dietro anime d’inchiostro pubblicato da La strada per Babilonia edizioni. Project Digito – Anima – è il suo secondo lavoro

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Project Digito Anima

La recensione

Ho pescato il libro di Marco nel mucchio, dopo averlo conosciuto e averne sentito parlare molto bene. Non è un libretto sparuto, ma un’avventura di ben 500 pagine. La prima cosa che mi chiedo leggendo un libro di queste dimensioni è: lo scrittore sarà in grado di mantenere sempre alta la tensione? Oppure devo aspettarmi le solite 2-300 pagine di fuffa? Non è il caso di questo libro.

Chiariamo subito un’altra caratteristica: questo libro è un ibrido tra fantascienza horror e altre contaminazioni. Un ibrido di solito si presta facilmente a una carrellata mista di cliché, ma non è questo il caso. Le ambientazioni sono cupe, piovose e tenebrose. Sembra che la Roma di questo libro non faccia altro che piangere per il protagonista. La storia si sposta continuamente in vari micro-mondi man mano che tutti i personaggi entrano in scena. Ogni personaggio, a esclusione del protagonista, Simone Baum, può essere identificato con due aggettivi secchi. Ciò non significa però che l’autore non abbia curato piccoli dettagli: il modo in cui interagiscono con gli altri, i ruoli, l’indole immediata.

La storia si svolge su più livelli, il reale e l’onirico, e si aggroviglia al punto da non distinguerle più. Il susseguirsi dei colpi di scena trascina il lettore fino alla fine, sfidandolo a comprendere il vero finale, celato dietro tutta una serie di indizi sparsi lungo la narrazione. Le scene d’azione a personaggi multipli sono scritte in modo chiaro ed equilibrato.

La parte che ho amato di più è il finale, che, per ovvi motivi, non posso spoilerare. È una lettura attiva che sfida il cervello del lettore fino all’ultima riga e ricalca passaggi già avvenuti, buttando su di essi una luce differente, più nitida. Consigliato!!

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