“Er-goth” di Alessandro Giannotta

La seconda recensione di oggi è dedicata ad Alessandro, altro sperimentatore letterario. Il suo testo è un ibrido “Immaginifico” che comprenderete davvero solo dopo aver letto tutti e tre i toni della saga. Buona lettura!

Il libro

“Chi diavolo sono io? E cosa ci faccio qui? La mia vita, dacché ne portassi il ricordo, era un continuo e ineluttabile orbitare attorno a quelle due domande cardine. E non c’era modo alcuno per me di sfuggirvi o di raggiungerle. Pertanto, per come me la figuravo io, la mia intera esistenza era una sorta di nastro che s’intrecciava a fiocco tra l’una e l’altra domanda, ricreando senza sosta il simbolo dell’infinito”.

Sono ben due le prigioni che circondano come amnios l’esistenza di Syrus. La prima, fatta di vere grate e mattoni, è quella reale, concreta; la seconda, ancora più asfissiante, è rappresentata dall’oblio di un’amnesia pressoché totale. Syrus non conosce il suo passato, non sa da chi né perché sia stato imprigionato o, più semplicemente, non lo ricorda. Ma poi, inaspettatamente, Syrus riesce a evadere dalla prima delle due prigioni in cui è rinchiuso, e come tale viene al mondo. Così, come un neonato privo di memorie ed esperienza, lui muove i primi passi alla ricerca di risposte a tutti i suoi perché. Può contare soltanto sulla protezione di un’armatura e di una spada, e sulla sacca contenente l’Er-gŏth, l’unica cura contro le mortali e devastanti Endemie che piegano il mondo da tempo immemore; inoltre, Syrus porta con sé anche un nome attorniato dal mistero: Antonio Avenicci. Una volta uscito, la sua iniziale meraviglia sarà paragonabile a quella di un bambino, ma a poco a poco, come invece accade agli adulti, Syrus dovrà scontrarsi con il mondo intorno e capire quale realtà si annidi davvero dietro le sue innumerevoli parvenze. Er-gŏth è dunque una fuga, un viaggio, una liberazione, una continua e agognata ricerca di risposte. E’ un mondo con proprie regole, vicende, vite e una storia intricata dal finale inaspettato. Er-gŏth è infine un libro, un fantasy e un thriller insieme, ma potrebbe non essere né l’una e né l’altra cosa; perché, in fin dei conti, non è quello che ti aspetti.

L’autore

Alessandro Giannotta, nato in un paesino dell’entroterra salentino nel 1991, è medico specializzando in Neurologia e Neuroscienze. Propenso all’arte in tutte le sue forme, ha trovato nella scrittura il suo più efficace mezzo di espressione e connessione con il mondo circostante. Ama sperimentare, fondere elementi provenienti da mondi diversi e proporre innovazioni. Dopo alcuni brevi racconti, con “Er-goth, Attraverso l’Oblio” Alessandro si cimenta nella forma del romanzo con la sua trilogia d’esordio.

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Er-goth

La recensione

Il libro di Alessandro è un chiaro esempio di come rompere gli schemi e prendere il lettore in trappola senza che se ne accorga. Questa storia ha un ampio respiro, quindi posso solo immaginare la difficoltà di gestione dell’autore per una narrazione simile.

Difatti già dai primi capitoli di evince non solo la cultura dell’autore, (varie citazioni letterarie che sono vere e proprie trappole narrative), ma anche il lavoraccio di ricerca che è stato svolto.

Ho avuto il privilegio di leggere il libro in anteprima, tutto, e ne avrei da dire, potendo anticipare in questa recensione anche il contenuto di quest’ultimo. Tuttavia non sarebbe giusto togliervi la sorpresa del “Cubo di Rubik” da risolvere!

Intanto però vi anticipo un inizio in carcere con fuga annessa, che mi ha molto ricordato “Il Conte di Montecristo”, l’ambientazione fantasy, gli inseguimenti serrati.

Il personaggio diventa alterego del lettore nella misura in cui entrambi non capiscono che sta succedendo. Leggendo, talvolta, avrete la sensazione che sia un libro semplice, lineare, misto al filosofico.

ERRORE!

Difatti tutto ciò che vi verrà mostrato nei primi libri, fuga, inseguimenti, un cattivo che vuole catturare il protagonista ad ogni costo, streghe mangia-bambini… Sarà ampiamente e dettagliatamente rovesciato.

Volete sapere cosa ho pensato quando sono entrata nei capitoli di “scioglimento” del terzo volume? Miseriaccia! Mi ha portato a spasso!

Gli indizi ci sono tutti. Riuscirete a scoprire la vera tela intessuta dall’autore dal primo rigo?

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