L’autore: Carmine Cassese
Buongiorno! Con piacere riporto un articolo in favore di Carmine Cassese, che per me sarà sempre “Gattonero”. Buon amico, autore che vive la scrittura con diletto, propositivo e positivo, sempre con qualche idea che bolle in testa. Non potevo davvero mancare di pubblicare questo tributo a lui dovuto. E d’altronde, gli “spacciatori di sogni spaziali” sono pochi, e vanno incentivati. Buona lettura!
Quanto segue è tratto da un articolo de “La voce del paese”
INCONTRI SPAZIALI CARMINE CASSESE, NUOVO SCRITTORE AMATORIALE CASAMASSIMESE
Cos’è lo spazio? Lo spazio è considerato come un mondo sconosciuto, infinito, dalle dimensioni non chiaramente identificabili, un po’ come la fantasia del nostro protagonista di oggi. Carmine Cassese, o meglio in arte Carmine “Gattonero” Cassese, classe 1960, è pensionato da circa un anno, è membro dell’associazione casamassimese “Unitre”, e sognava da piccolo di fare l’astronauta. Una persona lavoratrice e semplice, che ha scoperto nel corso di questi ultimi anni un talento assopito dentro di lui: la capacità di creare racconti di fantasia, lasciandosi ispirare da qualunque tipo di disegno gli capitasse sottomano.
Lo scrittore legge libri di fantascienza sin dall’infanzia, una passione letteraria tramandata da padre in figlio. Un bambino che andava alla scuola elementare con “Urania” o un qualsiasi libro di fantascienza, al di là del classico volume di testo, e in particolare con il suo libro preferito, ossia “La luna è una severa maestra”, di Robert A. Heinlein. I racconti di Carmine Cassese, incluso il suo primo libro, “Spazio”, hanno come filo conduttore la fantascienza, realizzata su basi scientifiche reali, d’altronde la fantascienza non è altro che la cronaca del futuro, come ha osservato l’autore.
La saga fantascientifica narrata da Carmine è incentrata sulla vita delle persone ambientata nel futuro, tra navicelle, alieni e ascensori spaziali, in cui emergono sentimenti umani, come l’amicizia e l’amore. La tecnologia fa da cornice in un mondo ormai emancipato dalle consuetudini che conosciamo oggi, e le guerre sono del tutto assenti, poiché in un universo così evoluto che scopo ha far la guerra? In questo modo il lettore è in grado di immergersi, grazie a un pizzico di immaginazione, in un ambiente tra la terra e la luna, catapultandosi nello spazio. La prima parte dell’opera “Spazio” è stata inizialmente pubblicata on-line in una prima versione, e in seguito rivisitata per la prossima pubblicazione sulla rivista digitale amatoriale “Aspetto”, gestita dall’amico ed editor di Carmine, Fabio Postini, con cui condivide svariati interessi, e che ha gentilmente realizzato l’immagine di copertina del libro. In questa versione, “Spazio” è incrementata del suo seguito “Il grande cambiamento”, del tutto inedita.
- Può rivelarci per quale motivo ha scelto l’appellativo di “Gattonero”?
“Mi piacciono i gatti, e l’ultimo gatto che ho avuto era di colore nero. Il gatto nero mi ha portato fortuna, chi dice che porti sfortuna? Il gatto è un animale curioso, che va sempre in giro e osserva, io sono un osservatore come i gatti, ma di disegni”.
- Come ha scoperto la sua passione per la scrittura, e per quale motivo scrive racconti sul genere fantascientifico?
“Tutto è nato da un’immagine di Tonia Carnasale, in arte Tonia Unbrucoblu; era il 20 ottobre del 2018, vidi questa foto e commentai esprimendo il mio pensiero. Questo piacque all’autrice, e mi disse che io fui una delle poche persone a capire il significato di quel disegno, e mi spronò a scrivere diversi racconti su altri disegni. Da quel momento ho iniziato a scrivere dei mini racconti ispirandomi ai disegni che vedevo su ‘Facebook’. Un libro è come una pianta, la pianta nasce attorno a un seme, mentre il racconto non è altro che lo sviluppo che si fa attorno a un’idea. Molti sottovalutano il genere fantascientifico, quando io ero ragazzo la fantascienza era la frontiera che ci permetteva di immaginare. Oggi scrivo racconti di fantascienza perché è ancora adesso in grado di farmi fantasticare, e ho creato un mondo tutto mio. Restare in pensione a casa senza far niente o andando a osservare i cantieri non è il mio forte.”
- Può raccontarci brevemente la trama del libro “Spazio”?
“Spazio è un grande viaggio di avventura. È la storia di un comandante di un ascensore spaziale, stiamo parlando di un futuro generico in cui ci sono gli ascensori spaziali, che permettono alle persone terrestri di andare in orbita. All’improvviso all’interno della storia il protagonista del racconto, il comandante dell’ascensore spaziale, si trova coinvolto nella ricezione di segnali alieni provenienti dallo spazio. Al comandante viene ordinato di andare a vedere cosa accade insieme alla sua troupe formata da altre tre persone. Entrano in contatto con una popolazione di alieni che gestisce dei commerci tra tutte le razze nello spazio. A questo punto si inizia a esplorare lo spazio, e ci si rende conto che quest’ultimo è molto più complicato di quello che l’uomo abbia mai immaginato. Si viaggia nell’universo attraverso dei buchi ‘spazio-temporali’ gestiti da un’intelligenza artificiale. Successivamente avviene una fatto particolare, i segnalatori che si trovano a fianco ai buchi da teletrasporto iniziano a scomparire, perdendo i contatti con tantissime porzioni di spazio. Gli umani risultano essere gli unici in grado di indagare per comprendere cosa sia successo, accorgendosi che nello spazio si stanno formando delle nuove zone dove le leggi della fisica cambiano … ci sarà in ballo tutto il sapere umano. Oltre ad una antichissima razza di predatori che torna dal passato”.
- Con questo libro ha voluto lanciare un messaggio in particolare ai lettori?
“Assolutamente sì, la vita è breve, quindi divertitevi e immaginate! La realtà virtuale e l’elettronica oggi hanno purtroppo danneggiato l’immaginazione umana. Per me l’immaginazione è vedere qualcosa, come in questo caso i disegni, e costruirci sopra dell’altro, che può essere un pensiero, un’emozione, o più semplicemente una parola. Abbiamo la fortuna di avere una mente, e la stiamo utilizzando sempre meno. La cosa bella quando si scrive o si immagina, è che si formano i personaggi nella mente. Tutti i personaggi che si trovano nella mia mente prendono vita e in ognuno c’è una parte di me. Mi parlano, si raccontano”.
- È orgoglioso del risultato ottenuto fino ad oggi?
- A quanto pare, “Spazio” sta dando il via a una serie di sequel, può anticiparci qualcosa?
- Il libro sta riscuotendo successo sulle varie piattaforme?
- Secondo lei, il rapporto che si è creato tra l’uomo e la tecnologia fino ad oggi potrebbe letteralmente “dar vita” al suo libro?
Noi della redazione de “La Voce del Paese” auspichiamo che il libro di Carmine, insieme ai suoi innumerevoli racconti, siano in grado di far sognare i lettori, per far vivere loro fantastiche storie e avventure. Concludiamo con una citazione dello scrittore George Bernard Shaw, che racchiude in pieno la personalità di Carmine Cassese. “C’è chi vede le cose e dice: ‘Perché?’ Io invece sogno cose mai esistite e dico: ‘Perché no?’”.