“I Misteri di Mashfill” di Francesca Mengucci

di Stefano Marchioretto

Con piacere vi presento l’horror di questa autrice e inauguro la collaborazione attiva con Stefano per le recensioni! Buona lettura!

Il Libro

L’evento dell’anno nell’incantevole cittadina di Mashfill è il festival della grande Zucca che si tiene a ottobre. Per tutto il resto dell’anno la comunità non fa che prepararsi all’avvenimento e tra gli abitanti non mancano le dispute per occupare i ruoli di primo piano nell’organizzazione. Un veterinario, una postina, un pensionato attaccabrighe, un’albergatrice in conflitto con l’ex marito, una coppia arrivata da poco in paese, una dolce anziana bibliotecaria, un sindaco preoccupato e tre ragazzini intraprendenti sono solo alcuni dei personaggi che si muovono nella calda estate di Mashfill mentre le zucche crescono, amorevolmente accudite, negli orti. Ma le zucche di Mashfill nascondono un terribile segreto sul quale vegliano i Guardiani, un gruppo di insospettabili cittadini che da decenni si occupano di occultarlo e mantenere alta la reputazione della comunità. Quando si verificano una serie di misteriose sparizioni, i Guardiani sanno che è venuto il momento di entrare in azione…

L’autrice

Francesca Mengucci è nata e cresciuta a Roma. Dopo aver vissuto qualche anno a Napoli, ha deciso di trasferirsi sui Monti Sibillini, dove ha aperto un’azienda agricola biologica. I misteri di Mashfill è il suo primo romanzo ed è arrivato finalista al concorso “Fai viaggiare la tua storia”.

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“I Misteri di Mashfill

La Recensione

A dispetto del titolo, la vicenda, nelle sue fasi iniziali, assume un andamento quasi idilliaco da tranquillo borgo rurale, al punto da non credere quasi che possa essere ambientata ai giorni nostri. Facendo ricorso a uno stile piacevole e a una narrazione godibile, l’autrice provvede a presentare uno per volta i vari personaggi che si avvicendano tra le pagine.

Raffigurati inizialmente con molte luci e poche ombre, ognuno di essi può vantare il proprio carattere ben definito; in una comunità piuttosto ristretta come quella descritta, è comunque logico che tutti, o quasi, si conoscano e che possa correre qualche malalingua. Sulle poche ombre, l’autrice comincia a spargere qua e là il seme, è proprio il caso di dirlo, della curiosità che spinge il lettore a voltare pagina. La fiera delle zucche giganti, assieme a tutta la trafila della loro coltivazione, sembra fungere da collante che tiene uniti i vari protagonisti e li fa muovere all’interno della storia; in apparenza, sembra che rimangano tagliati fuori solo pochi dei personaggi tra quelli descritti.

La questione delle zucche assomiglia a un pretesto, uno sfondo su cui far muovere tutti i personaggi che, come a teatro, entrano ed escono di continuo dalla scena. Nello sviluppo della narrazione ci rendiamo conto di come ognuno assuma connotati e sfaccettature sempre nuove, a volte del tutto inattese e non sempre positive. Come inattesi e inaspettati, pur se non eclatanti, sono i cambiamenti e le trasformazioni di un ambiente che, idilliaco com’era all’inizio, ora assume sfumature horror legate alle zucche; le quali, con lentezza calcolata, iniziano a mettere alla prova gli abitanti del borgo rurale.

Mutamenti che provocano ansia e aspettativa nel lettore, suscitando altresì alcuni interrogativi, dovuti agli equivoci e ai malintesi che i protagonisti, volenti o nolenti e in più occasioni, contribuiscono a creare. La tensione, palpabile a partire da un certo punto della vicenda, mentre la cittadina diventa claustrofobica, sale con un climax lento ma inesorabile, descrivendo scene permeate da una suspense attenuata e quasi sospesa. Suspense e tensione cedono alternativamente il passo a momenti più stemperati col procedere della narrazione: ma le zucche, da presenze quasi inconsistenti, si trasformano dapprima in comparse e successivamente in soggetti attivi della narrazione.

Eppure, le vicende diurne dei protagonisti, rispetto a quelle notturne, rappresentano l’altra faccia di una stessa medaglia: vicende che, sovente, sono descritte dall’autrice con pennellate intinte in un velenoso humour nero. Nel frattempo la tensione si acuisce col passare delle settimane e dei mesi, come il timer di un conto alla rovescia, nell’attesa di qualche evento che sembra ormai pronto a esplodere a ogni pagina. E l’epilogo arriva, ma non quello classico che ci si aspetterebbe. Un finale che, se non propriamente aperto, tuttavia pare sospeso; e, nel caso ce ne fosse bisogno, mette in luce ancora una volta le molte ombre e le poche luci di cui si sono ammantati i vari protagonisti nel loro forsennato e allucinato rincorrersi.

2 thoughts on ““I Misteri di Mashfill” di Francesca Mengucci

  • 17 Ottobre 2021 alle 20:49
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    Ho avuto il piacere di leggere questo libro. L’autrice è abilissima a creare situazioni intriganti in un crescendo che lascia il lettore senza fiato. Da leggere assolutamente!

    Rispondi
    • 18 Ottobre 2021 alle 11:32
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      Grazie mille Adriana! Verissimo! Molto brava!

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