“Jail Guard” di Christie Lacetti

di Antonella Di Moia

Il Libro

Jonathan Davenport è un poliziotto che vive il sogno americano ma spera in una vita migliore e in un futuro all’altezza delle aspettative per i propri figli. Una richiesta d’aiuto, nascosta dietro un innocuo annuncio di lavoro, lo spingerà a partire alla volta del Maine per un incarico sotto copertura. Ciò che non sa è che il luogo nel quale sta per recarsi è un carcere dominato dalla corruzione e da secondini senza scrupoli assetati di sangue. Riuscirà Jonathan a perseguire i propri intenti restando fedele ai suoi ideali?

L’autrice

Cresciuta a pane, mistero e Telefono Giallo, Christie Lacetti non è una figlia d’arte. Di lei si sa poco: è una creatura sfuggente e che passerebbe facilmente inosservata tra la folla. Una che viaggia con le cuffie alle orecchie e che ascolta in loop le stesse canzoni per giorni interi, senza stancarsi mai. Nel 2015 inizia a scrivere Black Heart, un noir poliziesco in cui riversa il lato più torbido del suo essere e scopre una certa affinità con altri romanzi ben più famosi del suo. Solo nel 2020, tuttavia, i suoi libri vedranno davvero la luce grazie al contributo di una casa editrice.

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“Jail Guard

La Recensione

Quando ho iniziato a leggere, mi chiedevo perché Christie Lacetti giocava tanto di prestigio con le sue carte. Te le mostrava, le lasciava svanire, apparire e le nascondeva ancora. Un gioco di ombre in cui il lettore, in un primo momento, non si orienta. Non un romanzo confusionario, attenzione.Non ti orienti perché lei ti mostra qualcosa troppo mentre nasconde altro. E fu così che il mio cervello si accese e accettò la sfida di prevedere la narrazione.

Nel momento in cui il protagonista entra sotto copertura in prigione, tutto accelera, la narrazione, fino a quel momento contratta si srotola iniziando a tessere collegamenti a destra e a sinistra. Più spesso nel sotto testo, insinuando tutta una serie di possibili effetto domino devastanti.

Nonostante lo stile di questa autrice non sia ancora maturo, nonostante refusi e addirittura parole mancanti nelle frasi, l’ho trovato un bel libro, con un ottimo potenziale. In taluni passaggi manca la causa effetto psicologico, che invece in altri c’è, e tuttavia regala una serie di effetti sorpresa e uno spaccato cruento di ciò che avviene in questo carcere minorile. Sono certa che nel tempo questa ragazza saprà stupirci. Quindi, sulla fiducia, il mio giudizio è positivo!

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