“Cronache Grand Hotel” di Aldo Viano

Nel continuare questo Black Friday, vi presento ora la recensione per Aldo Viano. Buona lettura!

Il libro

Com’è splendente la vita al Grand Hotel! I marmi riluccicano nelle dorature che specchiano sontuose moquettes d’autore, i camerieri nella loro livrea sono sempre dov’è necessario siano, come gli ingranaggi rodati di un grande orologio meccanico… oppure no? È un microcosmo complesso quello che anima le stanze, vite che si nascondono dietro a menzogne, che diventano obbiettivi per chi le vede, vite semplici (magari con sogni di gloria nascosti) e fatti assurdi da registrarsi sempre con imperturbabile aplomb, come quella volta che fu trovato un maiale sul terrazzo della 555…

La Recensione

È proprio vero, niente è meglio del palcoscenico di un grande albergo per potersi gustare tanti personaggi, tutti intenti a recitare la commedia della vita. Questa raccolta di racconti è legata da un filo conduttore continuo rappresentato dall’hotel del titolo, ovvero lo sfondo alle tante vicende di personaggi più o meno variegati. Ogni racconto, o episodio che dir si voglia, ospita volta per volta un diverso protagonista, scelto tra i dipendenti dell’albergo, a supportare il cliente di turno e a farlo interagire con esso, contrastando o condividendone le azioni. Il Grand Hotel diventa allora parte integrante delle vite degli avventori e di chi nello stesso albergo lavora e osserva scorrere la vita da questa visuale per molti “privilegiata”.

Il personaggio che, nel singolo episodio narrato all’interno del racconto, entra in scena, viene strutturato psicologicamente, sia che si tratti di un cliente oppure di un dipendente. L’autore cerca di dotare ogni racconto di uno stile diversificato: per variare la narrazione ma anche per creare uno stacco, per evitare la monotonia che si potrebbe verificare in casi come questo, affinché la successione dei vari “quadretti narrativi” non diventi un piatto elenco di azioni che si susseguono senza convinzione. Perché non stiamo parlando di un romanzo, quanto di una serie di racconti, una narrazione in scene staccate se vogliamo, ma tutte modellate all’interno di un unico sfondo che rimane fisso.

Dobbiamo riconoscere come l’autore getti uno sguardo impietoso su tutti indistintamente i personaggi di cui narra le imprese, clienti e dipendenti: tutti alla fine vincitori e vinti, tutti caratterizzati dalle poche virtù ma in compenso dai molti vizi. La lettura di ogni singolo racconto è sicuramente piacevole e interessante, anche arguta in certe occasioni. Poiché ognuno dei racconti contenuto nel libro è dotato di un suo messaggio o modo di vedere le cose, potremmo considerarli delle novelle, come si usava una volta, il cui scopo era permettere al lettore di trarre insegnamenti utili.

Avremo allora la novella con risvolti inaspettati, pruriginosi e piccanti e quella che davvero porta in sé una propria morale e lo fa con una certa dose di humour; quella impregnata di ironia e sarcasmo e quella che di fondo è filosofeggiante; quella carina e spiritosa che ne precede un’altra non particolarmente brillante, forse un po’ banale. Oppure si tratta messaggi di fondo, volutamente trattenuti, che tendono a satireggiare quella che è la morale vera e propria, contenuta nei singoli racconti e che ogni lettore può trarre. Per arrivare al finale della storia, perché in effetti proprio di una storia si tratta, dove il preannuncio di cambiamenti e tempi nuovi nella vita si conclude con una visione da incubo che, per certi versi, sembra riecheggiare uno Shining di kubrickiana memoria.

Cinematograficamente parlando, è come se si trattasse di un film a episodi che vengono messi in risalto uno dopo l’altro, storie singole che si staccano da quel contenitore narrativo rappresentato dal grande albergo posto sullo sfondo. L’autore definisce le sue storie con intenti ben precisi, delineati con cura nella trattazione psicologica dei personaggi. Vivacità, brio e inventiva sono le sue peculiarità nel dipingere le bassezze di un ambiente a volte torbido, ammantato di un lusso che può sembrare volutamente esagerato e una cortesia solo esteriore. Un sogno da copertina patinata che si infrange contro un mondo ancorché accattivante per molti, nonostante tutto.

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