“I misteri di villa Giuditta” di David Insaidi

di Stefano Marchioretto

Con piacere divulgo la recensione per questo autore! Buona lettura!

Il Libro

Già dal titolo, “I misteri di villa Giuditta”, appare inequivocabile il tema del romanzo di David Insaidi: l’arcano. Omicidi irrisolti che non lasciano tranquilli due ragazzi, Maura e Valerio, determinati a chiarire tutti i punti oscuri di una vicenda, lunga anni e ingarbugliata, che coinvolge molti personaggi. Colpi di scena e l’ombra del neonazismo apriranno squarci inaspettati in questa misteriosa storia.

L’autore

David Insaidi è nato a Roma, il 09/05/1965. Dopo un’infanzia di spostamenti con la famiglia (tra cui 2 anni in Venezuela e un anno in Inghilterra), si è diplomato nel 1985 a Milano, alla Scuola Germanica. Nel 1994 si è laureato in Sociologia, all’Università “La Sapienza” di Roma. Per anni ha collaborato con diversi giornalini, pubblicando articoli di interesse sociale e politico. Si è sposato nel 2014 e attualmente vive e lavora a Roma, nell’ambito museale. David Insaidi è nato a Roma, il 09/05/1965. Dopo un’infanzia di spostamenti con la famiglia (tra cui 2 anni in Venezuela e un anno in Inghilterra), si è diplomato nel 1985 a Milano, alla Scuola Germanica. Nel 1994 si è laureato in Sociologia, all’Università “La Sapienza” di Roma. Si è sposato nel 2014 e attualmente vive e lavora a Roma, nell’ambito museale. Ha iniziato a scrivere durante gli anni novanta del secolo scorso, collaborando con diversi giornalini e pubblicando articoli di interesse sociale e politico. In seguito si è cimentato con la narrativa, scrivendo romanzi.

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I misteri di Villa Giuditta

La Recensione

Nonostante il linguaggio semplice, la vicenda raccontata è comunque apprezzabile sotto il profilo narrativo. Assieme ai due protagonisti principali si alternano molti personaggi secondari che interagiscono in maniera piuttosto credibile; e altri ancora, a fare da spalle o da comparse, delineati abbastanza bene.

L’autore, servendosi del classico espediente di interrogare alcuni testimoni più o meno coinvolti nel caso, utilizzando la prassi di molti famosi detective da romanzo, cerca di dipanare una materia investigativa che all’apparenza può sembrare piuttosto semplice.

Tuttavia, scavando nel passato di alcuni dei testimoni, si scoprono molti fatti inaspettati, viste le premesse iniziali. Ai due delitti, avvenuti a distanza di tempo in una tranquilla città, ci si rende conto di come, nel corso degli anni, se ne siano aggiunti altri; pur se non collegabili tra loro. Tuttavia la villa Giuditta del titolo appare sullo sfondo come trait d’union tra i tanti omicidi commessi, diventando così non solo il palcoscenico, ma anche la custode di tanti misteri e di segreti che forse i novelli investigatori farebbero bene a non divulgare.

Tra minacce più o meno velate, severe imposizioni dall’alto, giochi della politica di un tempo che fu e ricordi spiacevoli di un passato che è sempre doloroso ricordare, il tempo si dilata e la narrazione a un certo punto rallenta, e conduce uno dei due protagonisti a un incontro inaspettato e insperato, che potrà far luce su molti aspetti che troppi hanno preferito insabbiare.

Forse il nome del colpevole, ammesso a mezza bocca, è solo una delle ipotesi di questo finale che lascia delle questioni in sospeso e suscita degli interrogativi nel lettore, come ad esempio i retroscena di quanto accadeva nella villa e la scoperta che viene fatta al suo interno. In proposito non riveleremo niente per correttezza. È una storia che si lascia certo leggere con leggerezza, senza troppi patemi, all’interno di una trama lineare.

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