“Se solo fosse una vita a colori” di Benedetta Marzano

di Antonella Di Moia

Per l’iniziativa “Scrittori Uniti Italia” vi presento il Romance di Benedetta Marzano! Buona lettura!

Il libro

Simone e Gioia si sono conosciuti in una situazione difficile… Lei una ragazzina di 19 anni devastata dalla morte dei suoi genitori e lui un uomo di 29 anni con una grande carriera lavorativa, coinvolto sempre in missioni difficili. Lui abbagliato da questa ragazza sarà la sua spalla fino a quando non si diranno addio con la promessa di ritornare l’uno dall’altro. Dopo 9 anni si rincontrano, i loro sentimenti non sono cambiati anzi porteranno Simone a fare una scelta difficile…cosa sceglierà tra la sua carriera, i suoi valori e l’amore della sua vita.

L’autrice

Mi chiamo Marzano Benedetta, ho 35 anni, sono sposata e ho tre figli maschi. Ho iniziato a scrivere i miei racconti nell’estate del 2020 in piena pandemia. “SE SOLO FOSSE UNA VITA A COLORI” è il mio quarto libro, che nasce dopo nella primavera del 2021 e viene pubblicato a giugno 2021. I miei libri ho scelto di pubblicarli con Amazon. Scrivo racconti romantici perché sono un’eterna romantica, vedo il rosa dove c’è solo bianco e nero. Mi è sempre piaciuto raccontare storie d’amore, da piccola le personificavo con le Barbie ed ora le racconto su di un foglio con la penna. I miei libri:

L’estratto

CAPITOLO 1

Improvvisamente tra l’oggi e il domani, basta un attimo e tutto può cambiare. E così oggi mi ritrovo qui in questo cimitero davanti ai vostri corpi chiusi in quattro casse di legno e vi devo salutare. Non ci sveglieremo più insieme al mattino, non pranzeremo, non passeremo momenti insieme, non assisterete alla mia laurea, d’ora in poi sarò sola ma vi prometto che non vi deluderò. E’ bastato un attimo, il telefono dimenticato sul tavolo all’interno del ristorante e non sono morta anch’io con voi. Non sono morta fisicamente ma il mio cuore s’è fermato, ricordo ancora il boato che ha fatto la vostra auto e quella mano che mi ha portato via dicendomi: “Sono Simone, un poliziotto, vieni con me”.

Io sono quel tipo di ragazza che per avere la mia fiducia devi sudartela, però mi sono fidata subito di Simone. Mi ha tirato su, mi ha abbracciato e mi ha portato nella sua auto. Non mi sono spaventata neanche quando improvvisamente ha accostato l’auto, ha tolto la bandana che teneva intorno al polso e mi ha asciugato le lacrime. Mi ha detto Gioia adesso ti porto a casa mia e lì aspettiamo il commissario che ti spiegherà tutto.

Simone vive in uno di quei nuovi grattacieli, moderni, tutti di vetro e cemento. Ha parcheggiato l’auto nel grande garage e poi siamo arrivati con l’ascensore direttamente al piano di casa sua. Siamo al quindicesimo piano, l’ascensore si ferma ed usciamo, da lì percorriamo un corridoio a L e arriviamo all’appartamento 15 C, apre la porta e mi invita ad entrare. “Fai come se stessi a casa tua mentre aspettiamo il commissario, posso offrirti qualcosa?”

“No grazie, non voglio niente. Quale commissario?” “Gioia non fasciarti la testa più di quanto non lo è già, un’oretta e arriva” A queste sue parole non ci vedo più e inizio a colpirlo sul petto, grido … ” Cosa ne sai tu? Non hai perso i tuoi genitori in un’esplosione? Non ti stai chiedendo perché quel maledetto telefono era rimasto lì? Non ti stai chiedendo cosa sta succedendo, perché proprio a te?” Simone mi stringe forte… “Hai ragione non posso neanche immaginare tu cosa stai provando o almeno in parte non posso…anche mio padre è morto, è stato ucciso, era un procuratore che combatteva la mafia. E’ morto a causa del suo lavoro. Non è morto come i tuoi genitori, lo so, ma so cosa si prova quando perdi qualcuno che ami”

“Scusa” Poi guardo fuori e vedo tante luci accese, non ci sono normali muri e finestre ma solo vetri con una vista mozzafiato. Da questa altezza si vede tutta la città, le sue luci con lo sfondo della notte. Per un attimo il paesaggio mi distrae, immagino il tramonto e l’alba visti da quest’altezza e non penso a ciò che sta succedendo. Poi la sua voce mi riporta coi piedi per terra… “Gioia prendi questa tisana per calmarti” “Grazie. Come fai a sapere il mio nome?” Simone mi guarda… “Ho capito ora arriva il commissario che mi spiega tutto” Lui cenna a sorridere… E’ maledettamente bello! – penso.

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