Intervista a Luca Staffolani
Apriamo le interviste autori con Luca Staffolani! Buona lettura!
- Quando hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato a scrivere a circa 15 anni (ora ne ho 33). L’idea mi venne da un amico che stava partecipando a una gara di scrittura.
- Quanto tempo dedichi alla scrittura?
Dipende dai periodi. Ci sono mesi di vuoto e mesi molto produttivi. Ma quando mi ci dedico bene di solito viaggio tra le 500-2000 parole al giorno, a seconda di come gira.
- Quanto ha influito il contesto sociale in cui sei cresciuta su quello di cui scrivi?
Molto, non mi è mai piaciuto nulla della società e me ne sono tenuto a larga. La scrittura è stato uno sfogo e un modo per esprimere ció che con gli esseri umani è vietato.
- Quanto di te c’è in cui di cui scrivi?
Praticamente tutto, in fondo viene da dentro.
- Come vivi l’inizio, quando il tuo libro nasce, e la fine?
Dipende. Ci sono dei momenti molto emotivi che sfociano in lacrime, altri periodi “morti” in cui vado avanti solo perché mi ci metto a forza. Il finale di certo è sempre un sospiro di sollievo, come essersi tolti un compito.
- Quanto ami leggere? Genere e autore preferito? Quanto influiscono le tue letture sul tuo stile come autore?
Se trovi libri con contenuti in grado di colpirti leggere ti fornisce esperienze uniche. Non mi sento di avere un autore preferito anche se Frank Herbert di Dune potrebbe avvicinarcisi, o magari J.R.R. Tolkien. Quanto al genere, da ragazzino ero fissato con il fantasy, ma ultimamente cerco più I classici.
- A chi hai fatto leggere per primo/a il tuo testo?
Il testo è stato letto per primo da una mia amica, Giada.
- C’è qualcuno che vuoi ringraziare come sostegno della tua opera?
Ringrazio Giada per l’incredibile aiuto che mi dà e Francesco per la copertina, più tutte le persone che mi sostengono davvero.
- Progetti per il futuro?
Completare la saga del dimenticato entro la mia vita direi che è un buon progetto
