“Mezzo Drago” di Fulvio Padrin
Di Antonella Di Moia
Conosciamo insieme quest’opera! Buona lettura!
Il libro
In una terra in cui maghi e guerrieri affrontano quotidianamente la furia di demoni sanguinari, il misterioso Kalger irrompe nella vita di un gruppo di ragazzi. Un viaggio avventuroso tra magie, demoni e segreti, in cui Alia e i suoi amici dovranno fare i conti con il passato dei loro genitori, per poter prendere in mano la propria vita. La consapevolezza di quale sia il loro ruolo in questa storia sarà la chiave per superare i loro limiti; sostenendosi a vicenda, riusciranno ad affrontare le proprie debolezze, crescere e diventare gli adulti che hanno sempre voluto essere. Fino a scoprire che, spesso, i demoni più temibili sono quelli che si trovano dentro di loro.
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La Recensione
Questo libro ha una trama potenzialmente buona ma non sfruttata a dovere.
i principali punti deboli sono:
- Forma
- Stile
- Time line narrativa
- Climax
- Ambientazione
- Scontri corpo a corpo
Tuttavia, vista la storia, non è nulla che un buon editing o un writing tutor non possa risolvere.
Passiamo invece alle cose positive. La storia, come già detto, è buona. Ho visto che l’autore ha cercato di fare collimare la crescita del personaggio e l’introspezione psicologica. Ho notato una certa cura nella descrizione delle backstory, nonché mi ha fatto piacere notare la classificazione dei demoni.
Di per sé è un fantasy classico, ma pieno di messaggi positivi che rimandano alla morale delle favole di Esopo, ma con uno scatto in più. Mentre ne “La volpe e l’Uva” viene descritto cosa porta un’azione sbagliata, nel libro di Fulvio possiamo apprezzare una morale eroica, basata sul sacrificio, sul non arrendersi a ogni costo. Ho amato in particolare il richiamo al perdono e alla speranza.
Detto ciò credo che avrete compreso il perché di questa recensione.