“Nero Corvo” di Marialuisa Manenti

di Antonella Di Moia

Iniziamo la giornata così, con le recensioni fantasy!

Il Libro

Nonostante i numerosi progressi nel raggiungimento dell’indipendenza e pari opportunità della donna, ancora oggi si vive in una società che concretamente lo rende difficile. Sebbene non manchino esempi di eroi definiti tali nella loro semplicità quotidiana e per il loro agire, si è smesso effettivamente di ricordare come si faccia la differenza. In questo romanzo, la protagonista è Eleonora che per il suo cognome venne soprannominata come indicato nel titolo come pure per il colore dei suoi occhi come pure presente nei capelli. Corvo Nero, un’eroina che viene definita e diviene tale per il suo coraggio nell’essere se stessa e agire, distinguendosi ma non con tale obiettivo se non per determinati aspetti consoni nel mondo in cui vive. Si presentano diverse allegorie nei personaggi e negli ambienti della storia che tecnicamente rappresentano tematiche attuali e realistiche, episodi sottintesi passati e presenti; la stessa Corvo Nero rappresenta chi potrebbe essere definito tra le categorie più deboli e viene ancora oggi discriminata

L’Autrice

Marialuisa Mainenti. Nata a Licata il 24/07/1993, ha sviluppato competenze linguistiche straniere a partire dal 2004 studiando le lingue inglese e francese. Nel 2007 è stato pubblicato il tema “La donna” sulla vedetta avendo partecipato al concorso letterario organizzato in collaborazione con la Fidapa associazione contro la violenza sulle donne. Si è laureata presso l’università degli studi di Messina conseguendo la laurea magistrale specialistica in scienze delle pubbliche amministrazioni e conseguendo la relativa abilitazione all’insegnamento alla classe di concorso. Precedentemente aveva già conseguito la laurea in giurisprudenza: laurea in consulente del lavoro e scienze dei servizi giuridici-giurista delle pubbliche amministrazioni.

Corvo Nero

La recensione

Si tratta di una storia incentrata sulla discriminazione. La protagonista, Eleonora, è soprannominata come da titolo per il suo cognome, il colore degli occhi e dei capelli. Troviamo in lei la figura di un’eroina che si rivela proprio perché nonostante venga discriminata, cerca di essere sempre se stessa. L’autrice, nonostante la scrittura un po’ acerba, usa diverse figure retoriche al fine di creare un parallelo tra questo mondo fantastico e la nostra realtà. La storia è centrata sulle vicende amorose della protagonista e tuttavia non solo. Difatti i vari balzi temporali creano un’immagine non solo personale e dettagliata della protagonista, ma anche uno spaccato societario.

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