“La camelia bianca” di Franca Canitella

di Antonella Di Moia

Buongiorno!! Oggi per “Scrittori Uniti Italia” vi propongo in lettura questo libro di Franca Canitella. Buona lettura!!

Il libro

La camelia bianca è il simbolo del grande amore, l’amore che continua oltre la morte e domina tutti i sensi. Istinto e ragione, anima e cuore, dedizione e stima sono i sentimenti esclusivi e assoluti che animano i personaggi di questo romanzo corale di Franca Canitella. Ogni protagonista racconta la propria storia che si intreccia e confluisce in quella degli altri personaggi, come per una misteriosa programmazione, o qualcosa di inaspettato eppure miracoloso. Ogni personaggio è individuabile nel ruolo specifico che gli compete ed è reso vivo, reale. Si riporta di seguito un brano della prefazione di Anna Alessandrino: “Vi siete mai soffermati a osservare i colori delle varie stagioni?… Non sono mai sempre troppo accesi o troppo spenti, è l’anima piuttosto che a seconda delle situazioni e, soprattutto, delle emozioni, intravede maggiormente il colore che la rispecchia in quel momento, mentre gli altri colori, se pur visibili, li intuisce, ma solo sullo sfondo. È questo che si prova leggendo ‘La camelia bianca’…”

L’autrice

Franca Canitella vive ad Altamura, in provincia di Bari. Ha pubblicato “La camelia Bianca” e “Lica La Papessa di Fanny Grunt”.

La camelia bianca”

L’estratto

Prefazione

Nonostante il boom editoriale di libri che si tingono di certe “sfumature” e che hanno scalato le classifiche in tutto il mondo, ho avuto modo, ultimamente, di leggerne altri, diversissimi da quelli, alcuni dei quali scritti da amici e amiche come appunto questo di Francesca Gatti, La camelia bianca che, devo dire, mi ha “preso” molto.Il romanzo di Francesca non ha la sfumatura del grigio, né quella del rosso, né tantomeno quella del nero. Parla di vita e perciò racchiude tutti i colori delle varie stagioni: sono pennellate quasi d’altri tempi che riescono ad acquietare l’anima, bombardata in quest’era multimediale da immagini cruenti provenienti da ogni parte del mondo.Vi siete mai soffermati ad osservare i colori delle varie stagioni? Non sono mai sempre troppo accesi o troppo spenti, è l’anima piuttosto che a seconda delle situazioni e, soprattutto, delle emozioni, intravede maggiormente il colore che la rispecchia in quel momento, mentre gli altri colori, se pur visibili, li intuisce, ma solo sullo sfondo. È questo che si prova leggendo La camelia bianca, i colori li vediamo tutti in una visione d’insieme, ma c’è sempre qui e là uno che vi predomina, senza però essere mai eccessivo.Questo ci consente di addentrarci in punta di piedi nella vita dei personaggi che, pur non volendo insegnarci nulla (è solo l’esperienza personale, infatti, che ci insegna a vivere), ci danno, tuttavia, spunti per poterlo fare. Ed ecco che ci prendono per mano se magari stiamo facendo un percorso simile al loro, o ci consigliano con una frase, un’idea, quando il racconto di una esperienza fa scattare qualcosa dentro di noi, dandoci così l’occasione di aprire una porta che pensavamo chiusa o che non sapevamo neanche esistesse.Soprattutto impariamo a metterci dal punto di vista dei personaggi, in special modo dalla parte dell’ormai anziana Olga o dell’ancor giovane Mirco che ci raccontano, tra passato e presente, parte della loro vita fino a quando le loro vite si intrecciano e … beh, dovete proprio leggerlo se volete saperne di più.

Anna Alessandrino

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