“Welschtiroler. Una famiglia trentina durante la grande guerra” di Ivana Tomasetti
Di Gaetano Nestor Ania
Come promesso, ecco a voi la recensione per “Welschtiroler”. Buona lettura!
Il libro
Trentino, 1914. Una famiglia di contadini vive in terra austriaca, nei pressi del confine italiano. L’inizio del conflitto mondiale la costringe alla separazione: il padre è reclutato nell’esercito dell’impero ed è inviato sul fronte orientale, la madre ed il figlio di sei anni saranno internati nel campo profughi di Braunau, quando l’Italia dichiarerà guerra all’Austria. Lontani per lunghi anni, non conoscono la sorte l’uno dell’altra. La storia di un uomo, di una donna, del piccolo Giuseppe che si fa grande, le loro lotte, le loro speranze sono raccontate in una vicenda, nella quale la sopravvivenza è legata anche alla trasformazione delle anime.
Welsch-Tirol (Tirolo Italiano) fu il nome dato al Trentino, ai tempi dell’Impero asburgico, per indicare la zona in cui si parlava la lingua italiana. Fu coniato da Giulio Cesare che chiamava Volcae una tribù della Gallia. Nel tempo, Welschen indicò le popolazioni francesi e italiane, che parlavano lingue neolatine, per distinguerle dai Germani, la cui lingua derivava dal ceppo tedesco.
L’autrice
Ivana Tomasetti è nata a Trento, oggi vive a San Martino in Strada in provincia di Lodi. Ha insegnato lettere nella scuola primaria e in quella secondaria di primo grado. La ricerca storica è una delle sue passioni.
Pubblicazioni
Identità alla sbarra, Editore Terre Sommerse, Roma 2019.
Welschtiroler, Ciesse Editore, Padova 2020.
Il monaco nero di Wulmer, Ciesse Editore Padova 2021.
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“Welschtiroler. Una famiglia trentina durante la grande guerra“
La Recensione
Il principale punto di forza di questo romanzo, è sicuramente la struttura narrativa che spicca per originalità. Lo schema si basa su una visione ad ampio raggio della condizione della popolazione in guerra e attraversa tutte le fasi del conflitto. Inoltre, affidando la narrazione a una terza persona mobile, la scrittrice riesce a descrivere in modo eccellente gli stati d’animo dei soldati al fronte e delle rispettive famiglie che aspettano notizie dei propri cari impegnati a combattere. Le ambientazioni sono tratteggiate con un lavoro certosino che dipinge negli occhi del lettore i paesaggi, le condizioni di vita, i costumi a seconda delle situazioni e il linguaggio, soprattutto quando vengono riportate le lettere inviate dalle zone di guerra. La scrittrice ha ben delineato i personaggi, facendo trasparire tutte le loro emozioni, l’impatto del conflitto sulle loro vite e la loro evoluzione è davvero impeccabile. Consiglio vivamente di leggere questo romanzo.