“Le dieci chiavi di Leonardo” di Luca Arnàu

di Gaetano Nestor Ania

Buonasera! Vediamo insieme la recensione per il libro di Luca Arnàu.

Il Libro

Firenze, 1481. Uno spietato assassino, subito ribattezzato “Strappacuori”, uccide le sue vittime dopo indicibili tormenti, strappando loro il cuore. Ser Pardo de’ Giovannini, consigliere del Magnifico, ha bisogno di qualcuno che conduca le indagini in modo non ufficiale: le vittime sono molto vicine a Lorenzo de’ Medici. Decide allora di avvalersi dell’ingegno del giovane Leonardo da Vinci. Con l’aiuto di Bencio, il suo giovane allievo, e di Lapo Caperna, il Capo delle Guardie, Leonardo inizia la sua indagine mentre i delitti si susseguono inarrestabili. Grazie al suo acume si accorge ben presto di un inquietante filo conduttore che sembra guidare la mano del colpevole: è l’Inferno dantesco. Ma l’astuzia di Leonardo dovrà fare i conti con la spietata freddezza di un assassino che non si ferma di fronte a nulla pur di portare a compimento la sua raccapricciante opera. Anche per un genio come Leonardo, risolvere questo mistero potrebbe non essere così facile.

L’Autore

Luca Arnau, genovese di nascita e milanese d’adozione, è un giornalista, direttore di riviste e agenzie di stampa. Ha diretto testate storiche quali «Eva 3000», «Vip», «Ora», «Di Tutto», «Nuova Epoca», «Top Salute», «Corona Star’s». Attualmente lavora come autore di documentari e serie TV. Ha fatto il ghost writer per molti vip e ha scritto racconti sotto pseudonimo.

Le dieci chiavi di Leonardo

Recensione

“Le dieci chiavi di Leonardo” è un romanzo che abbraccia il thriller storico e il giallo filosofico. I punti di forza del libro sono le ambientazioni, i personaggi e la trama. Partendo da quest’ultimo aspetto, la trovo originale e ben dettagliata, soprattutto per quanto riguarda il movente e l’aver utilizzato l’Inferno dantesco come fonte d’ispirazione per i delitti commessi e il modo in cui vengono messi in scena dall’assassino. I personaggi sono ben delineati e caratterizzati. Da sottolineare è la figura di Leonardo Da Vinci, il quale funge da “detective”, dando l’impronta di giallo filosofico al testo. Interessante è la presenza del killer soprattutto per il suo modus operandi davvero originale. Altri personaggi ben delineati sono Ser Pardo De Giovannini, dalla descrizione traspare tutta la sua autorevolezza, e Bencio, che ricalca perfettamente il ruolo di spalla di Leonardo. Le ambientazioni sono descritte con dovizia di particolari e riescono a catapultare il lettore nella Firenze di Lorenzo il Magnifico, non solo per le location, ma anche per gli usi e costumi, peccato per il linguaggio che, invece, non rispetta il periodo scelto. Altre pecche di questo libro sono i riferimenti storico-culturali, ad esempio: riti satanici, visto che non è possibile citarli in storie ambientate prima del XIX secolo; la stampa della Divina Commedia, la prima dicitura venne posta nell’edizione del 1555; le autopsie non possono essere citate prima del 1500; il liquore Amontillado venne prodotto a partire dal XVIII secolo. Nel complesso è un buon romanzo che consiglio di leggere.

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