Quel momento di sclero che…

Ciao writer’s, alla fine sono riuscita a portare avanti lo snellimento del mio scritto di cui vi parlavo qualche giorno fa. Ora sono ferma al capitolo 12, perché in effetti ho dovuto convenire che, (e qui ci colleghiamo ai temi trattati nell’articolo su  su Il corpo narrativo 2),  ho messo in atto in modo naturale la programmazione narrativa base (PNb) nel filone principale della storia, (ossia il protagonista vuole ottenere qualcosa o un nuovo equilibrio), e la programmazione narrativa d’uso, (PNu), nelle scene coi personaggi secondari e piatti, (programmazione in cui il protagonista viene ostacolato).

Ora, questo a cosa ci porta? Mi chiederete.

Ci porta, mi porta al fatto che valendo la regola del mostrare senza dire, come ampiamente spiegato in il corpo narrativo 2, (vedi link sopra, ndr), questa modalità di snodo della storia mi obbliga a dar vita a scena in cui chi legge vede cosa accade. Di per sè questo non è un male, ma credo di dovermi soffermare con cura riguardo i fatti specifici che “farò vedere” al lettore, in quanto non voglio allungare e disperdere il filone della storia come successione degli eventi, e non voglio annullare il lavoro di suspence a più livelli svolto finora.

Vi è mai capitato un problema simile? Se sì, come lo avete risolto?

Per ora io mi faccio un caffè, che per il pranzo c’è ancora un po’.

 

2 thoughts on “Quel momento di sclero che…

  • 31 Agosto 2019 alle 18:56
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    Troverai la soluzione migliore come sempre

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    • 31 Agosto 2019 alle 21:38
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      Grazieeeee❤️❤️

      Rispondi

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