La trama
Attraverso gli occhi della protagonista Elda, questo romanzo immagino un gruppo di personaggi che si muovono in 70 anni di storia siciliana, dal dopoguerra alla fine del millennio: un’aristocrazia del pensiero opposta alla pavida aristocrazia del latifondo che si è formata nell’angusto panorama fascista, ed è diventata adulta durante il conflitto mondiale. Piccoli eroi invisibili che hanno combattuto buona cena le armi della parola e della parola in un dialogo via via più disincantato col Partito Comunista, costituendo quella sinistra che non accetta compromessi, vigila, lotta, perde, si rimette continuamente in discussione; nonostante i morti, le stragi, le minacce e l’isolamento.
Biografia
Maria Adele Cipolla è nata a Palermo nel 1957, dove lavora nel mondo dello spettacolo come costumista e scenografa, insegna disegno e collaborava ad alcuni progetti con l’Unione Europea. Fin da giovane impegnata nella vita civile e politica collaborando anche con la rivista bimestrale “Mezzocielo”. Pubblica “Vivi Villa Trabia”, piccolo diario di vita cittadina, (Ed. Gelka), nel 1995; nel 2011 la raccolta collettiva “Un’estate a Palermo” (Ed. Di Lorenzo).
La recensione
Questo libro è stato sorprendente per me. Vi ho trovato all’interno una vera e propria istantanea storica, culturale e politica. Nonostante qualche refuso, la storia, – che tratta ben 70 anni di vissuto, – viene narrata in modo disinvolto e scorrevole.
Il libro ha inizio dalla vita di tutti i giorni; l’autrice ci lascia uno spaccato epocale, in cui tratteggia la borghesia anteguerra, pregi e difetti. Ci mostra impietosamente ogni dettaglio della famiglia protagonista mediante gli occhi di Elda bambina, che da subito si rivela una mente anticonformista e brillante.
La protagonista è lei. È attraverso la sua visione che ci affacciamo in questo ritratto di Sicilia; Elda infatti mostra un discernimento fuori dal comune, una visione oggettiva che vediamo affinare man mano che la storia prosegue e lei diventa una donna, fino al palesarsi di una personalità pragmatica e fuori dagli schemi.
Ho molto apprezzato la peculiarità di approccio: nonostante gli avvenimenti al lettore viene sempre data la possibilità di valutare gli eventi di pari passo con i personaggi. L’esposizione è oggettiva e pratica, e va subito al dunque nelle situazioni più gravi. Niente di eccessivo, niente sbavature, i passaggi di scena sono fluidi e armoniosi.
Ogni dettaglio storico echeggia nelle reazioni emotive e d’azione delle persone che si trovano a subire la guerra lo sfollamento e la fame. I segreti dei personaggi, anche i peggiori, vengono rivelati con pennellate morbide e sapienti
Lentamente, sottilmente, mentre la trama procede, si insinua il parallelo con la vita della ragazza. Vediamo apparire il suo primo amore e viviamo in diretta lo scontro tra la sua intelligenza e gli aristocratici bigotti tanto amati dalla madre. Assistiamo in diretta alla guerra muta ingaggiata dalla ragazza, e non possiamo che essere solidali quando fa la sua scelta.
Nel capitolo 26 la ragazza rientra a Palermo.
S’incamminarono a piedi fra le macerie in una coltre bianca che era la polvere delle demolizioni, l’intera città ne era ricoperta e questo era un particolare che non avevano previsto… al posto di ogni vetrina stava un tavolino con delle bottiglie di vino e sedute a banchetto qualche ragazza e un’improvvisata tenutaria. Quelle erano state ragazze perbene.
Cumuli di macerie e polvere si estendono a perdita d’occhio, e lo sguardo esita temendo che qualche cosa lì sotto, qualche corpo, ancora ci sia. E la ragazza è nella stessa situazione. Tutte le cose propinate come capisaldi dai genitori sono detriti. Il cuore e la mente di Elda sono una stanza in cui è passato un uragano, e che ha bisogno di ordine, e di lavoro per ristabilirlo.
Lo schema di causa-effetto usato nei romanzi di suspense, qui viene utilizzato per dipingere e conformare l’arco di trasformazione del personaggio.
È da questo capitolo che Elda inizia a vivere, e a riprova le pagine successive divengono di un acume e una lucidità disarmanti. Il parallelo politico-sociale e personale continua, e assieme ad esso la capacità di cambiare ideologia, di rimettersi in gioco e di nascondere discretamente segreti scabrosi.
Infine, desidero concludere questa recensione ringraziando Maria: leggerla è stato un dono. Potete trovare il libro a questo link: Elda, vite di magnifici perdenti.
Buona domenica writers ❤️