Intervista a Lorenzo Zucchi

I primi racconti di viaggio risalgono ai primi 2000.

Scrivo nei weekend quando sono a Milano.

Ha influito il contesto politico, il sovranismo imperante, di cui il mio libro è strenuo avversario.

Molto, essendo fondamentalmente una specie di autobiografia a tappe attraverso i viaggi fatti. Ma a volte mi camuffo tra i personaggi.

Sto scrivendo il terzo capitolo della mia trilogia di viaggi, e l’inizio è drammatico, che vorrei finire tutto subito. La fine è appagante.

Leggo una dozzina di libri l’anno, non più, causa tempo dedicato alla scrittura. Ho letto e continuo a preferire i classici: Dostojevksy, Hemingway, Steinbeck, Faulkner. C’è molto di Kerouac e del Joyce dell’Ulisse nei miei racconti.

A Edizioni underground, che ha deciso di pubblicarlo.

Sicuramente mia moglie, senza la quale non avrei portato a termine l’idea di completare il libro e i due successivi.

Dopo la trilogia, scrivere un romanzo. Ho già trama e locations, vedremo se ne sarò in grado.