Intervista a Cinzia Perrone

Conosciamo stasera l’autrice di “Vivi di Sogni“: Cinzia Perrone! Questo libro è denso di amore, scaricate un estratto,sono certa che lo apprezzerete. Intanto vi lascio l’intervista all’autrice. Buona lettura!

Ho sempre amato scrivere sin da ragazzina, era un modo per superare l’ostacolo della mia timidezza ed esprimere al meglio tutto quello che avevo dentro: lettere, diari, poesie. A scuola partecipavo sempre ad iniziative attinenti la scrittura, come giornalini, che alle scuole medie ho anche diretto, o allestimenti di spettacoli o sceneggiature. Mi piace più creare dietro le quinte insomma.

Cerco di scrivere qualcosa ogni giorno, anche una pagina di riflessioni, un breve racconto o altro, perché l’allenamento alla scrittura è molto importante; purtroppo a volte gli impegni quotidiani intralciano questo proponimento, ma magari mi rifaccio un altro giorno in cui sono più libera.

Penso che influisca per ogni scrittore, perché alla fin fine un autore narra e descrive ciò che conosce meglio, altrimenti secondo me perderebbe di credibilità. Comunque grazie ai miei trasferimenti e frequentazioni di ambienti diversi, a volte anche volutamente, ho un buon bagaglio da cui attingere, perché la prima cosa che si richiede ad un qualsiasi artista è uno sguardo attento su tutto quello che lo circonda. Se ti riferisci alle mie radici, ti rispondo che le porto nel cuore: se sai da dove vieni, sai anche dove vuoi andare.

C’è sempre qualcosa di me in quello che scrivo, naturalmente in misura maggiore o minore, oppure in maniera più palese o nascosta. Come ho detto con la scrittura esprimo quello che ho dentro, per cui anche se provo a mettere un certo distacco, tra le righe si intravede sempre l’autore.

L’ inizio credo che sia la parte più entusiasmante, perché è quella dell’intuizione, dell’ispirazione, dove butti giù le idee iniziali a briglia sciolta. Poi viene la fase in cui devi cercare di sviluppare tutto con un po’di metodo, tipo rivedere le ambientazioni, le date, le descrizioni dei personaggi, e cercare di creare il cosiddetto climax e non buttare mai via il finale; quindi direi che il finale è in un certo senso più impegnativo. Di solito poi lasciò stare il lavoro completato per un po’ per poi riprenderlo: una sorta di rielaborazione a freddo diciamo.

Amo molto leggere, anche quella è una palestra per uno scrittore; altri autori hanno disseminato qua e là nelle loro opere, suggerimenti da cogliere e mettere in pratica, si intende mantenendo integro il proprio stile, o meglio, cercando di crearne uno proprio. Ma non appartengo alla categoria delle divoratrici; io un libro lo assaporo lentamente, cerco di leggere tra le righe, cogliere tutte le sfumature, perché anche in un piccolo dettaglio può nascondersi un significato importante per la comprensione dell’opera.

A volte propongo estratti pubblicandoli, per vedere la generalità delle reazioni, a volte uso degli amici come cavie, e poi c’è mio marito, a cui propino di tutto.

Ogni persona che è entrata nella mia vita e ha lasciato un segno che ho riportato in questo romanzo. Al mio editore, che al contrario di qualche altro, ha creduto a un romanzo di formazione con al centro la tematica adolescenziale. Molti lo reputano un argomento sorpassato e sviscerato, ma non direi visto a come vanno le cose; io ad esempio anche nella quotidianità tendo sempre a difendere i giovani dagli attacchi di noi adulti. Per questo ho scritto un romanzo sull’importanza delle passioni giovanili, che vanno condivise e capite. Poi ovviamente c’è anche altro, ma non voglio dire tutto.

Attualmente sto imbastendo la trama del mio prossimo romanzo; sarà un po’ una novità per me che narro sempre storie estremamente realistiche. Stavolta al realistico sto mischiando elementi soprannaturali, ma non sono messi lì a caso ovviamente, ma hanno un significato importante che percorre tutta la narrazione. Mi sto divertendo tantissimo ad esplorare questa strada ma voglio procedere con cautela. A parte questo progetto immediato, credo di avere quadernetti pieni di idee a cui attingere. Ma una cosa per volta e con molta calma.