“La Tana. Investigazioni senili. Missione: bullismo” di Massimo Margnelli

di Stefano Marchioretto

Questo libro, come il precedente, non delude. Vi lascio la recensione di Stefano. Buona lettura!

Il Libro

L’autore

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La Recensione

Divertentissimo! È l’aggettivo che viene spontaneo esprimere al termine della lettura di questo romanzo. Ma un divertimento niente affatto banale, nonostante le trovate alla “Amici Miei” di questi “vecchietti”, questi cinque amici romani. Si ride con gusto di fronte alle imprese di questi pensionati che non ci pensano due volte a impegnarsi anima e corpo pur di stroncare un atto di bullismo in una scuola, insegnando a questi bulletti, “coattelli” come li definisce l’autore, come invece ci si deve comportare.

Pure, si ride con gusto e intelligenza delle loro abitudini di gruppo, delle osservazioni e delle battute di spirito, degli scherzi che non mancano nemmeno all’interno del loro stesso gruppo. Con garbo e ironia, l’autore mette in scena gli espedienti che consentono, a questi giovanotti del tempo che fu, di portare a casa la giornata, come si dice, tra una zingarata e l’altra. In alcuni punti sembra proprio che le scene descritte, quelle relative alle “bischerate”, assumano un andamento cinematografico; tuttavia non mancano momenti più riflessivi, più intimi, nei quali l’autore fa emergere degli spaccati di vita familiare, quasi a voler fare da contraltare a quell’allegria contagiosa che caratterizza ogni loro azione quando si trovano tutti assieme.

Presi singolarmente, ognuno ha sicuramente i suoi problemi e i suoi acciacchi: non sono supereroi, per fortuna, ma persone normali nelle quali ognuno di noi, a quell’età, può riconoscersi. E la malinconia, nel caso si possa essere insediata per un attimo nell’animo del lettore, è subito spazzata via dall’ennesima goliardata scatenata dal gruppo, anche se è messa in pratica per una buona causa.

È esilarante l’espediente di ricorrere al dialetto locale, il romanesco, a caratterizzare ulteriormente i personaggi, offrendo un aspetto pittoresco di questa parlata ai lettori di altre zone geografiche: un modo di esprimersi in vernacolo che l’autore ha reso in una maniera assolutamente comprensibile.

Durante la lettura viene spontaneo, per usare una metafora calcistica, fare il tifo per la squadra dei vecchietti e ci si aspetta sempre una nuova impresa ogni volta che qualcuno dei protagonisti preannuncia l’intenzione di combinare qualcosa; sia che si tratti di azioni commesse a fin di bene come in questo caso, sia che si tratti di burle tra loro e che poi finiscono tra le risate generali. E la vicenda, raccontata in uno stile che non può evitare di far ridere, a volte fino alle lacrime, trova la sua degna conclusione con un lieto fine: l’autore da un lato riesce a sistemare le cose che riguardano la vicenda di bullismo per la quale si sono dati tanto da fare; dall’altro porta a compimento il feroce scherzo ideato da uno dei cinque ai danni della vittima di turno che è sempre uno di loro.

Preludio, forse, a una nuova avventura del gruppo di simpatici e scanzonati vecchietti? “La vendetta è un piatto che va servito freddo”, cita uno dei protagonisti del libro. Non resta che augurarsi di poter gustare al più presto altre storie come questa, scritta con verve e inventiva che l’autore è bravo a rendere sulla pagina. Perché non è certo facile far ridere in modo intelligente, capacità che invece al nostro scrittore sembra proprio non mancare.