Intervista all’Autrice: Giovanna Barbieri

di Antonella Di Moia

Concludiamo le Interviste in compagnia di Giovanna, scrittrice di gialli e storici! Buona lettura!

  • Quando hai iniziato a scrivere?

In modo serio ho iniziato tardi, verso i 35 anni. Una sera fredda di febbraio stavo leggendo un saggio sull’incastellamento della Valpolicella medievale, così ho deciso di scrivere un libro e ho iniziato la strategia.

  • Quanto tempo dedichi alla scrittura?

Di solito, se non ho lavoro (sono editor freelance), quasi tutto il giorno. Se invece ho tanto lavoro (e capita soprattutto vicino a Natale e alle vacanze estive) poche ore.

  • Quanto ha influito il contesto sociale in cui sei cresciuta su quello di cui scrivi?

Mio padre è un grande appassionato di Storia, di romanzi storici sulla II guerra mondiale e sull’Impero Romano, e ho cominciato a leggere quello che trovavo in casa molto giovane. Alle medie avevo già letto il diario di Anna Frank, quasi tutti i romanzi di Jennings e molti di Guild, Manfredi, Waltari, Scott, Dumas, Hemingway, Remarque ecc.

  • Quanto di te c’è in cui di cui scrivi?

Mi piace intrecciare la Storia con le storie che invento. Inserisco spesso delle storie d’amore nelle trame e le protagoniste sono quasi sempre giovani donne, dotate di caratteri forti che non si piegano alle disgrazie, malattie, povertà e soprusi. Certo, anche battaglie, guerre, avventure non mancano mai.

  • Come vivi l’inizio, quando il tuo libro nasce, e la fine?

Cambio idea molto sulle trame, cercando di non cimentarmi in cose già sviluppate anche sin troppo in letteratura. Sono una di quelle autrici che taglia, aggiunge, modifica il proprio testo un miliardo di volte prima di arrivare alla fine.

  • Quanto ami leggere? Genere e autore preferito? Quanto influiscono le tue letture sul tuo stile come autore?

Mi piacciono moltissimo i romanzi storici, anche gialli o noir, amo i distopici classici e pure i gialli/noir contemporanei. Meno i thriller perché troppo spesso si cimentano con serial killer ambientati in Italia. Noi non abbiamo mai avuto una grossa incidenza di assassini seriali dal 1800 ai giorni nostri e li trovo poco realistici. I miei autori preferiti sono Follett, Manfredi, Jennings, Bellonci, Waltari, Scott, Orwell, Tavis e tanti altri. Non so se il mio amore per certi autori abbia influito su come scrivo. Forse sì. Noi siamo quello che leggiamo, vediamo, ascoltiamo, tocchiamo, proviamo.

  • A chi hai fatto leggere per primo/a il tuo testo?

Sai che non lo ricordo? Forse al mio compagno attuale. I miei non sapevano che scrivessi, all’inizio, ma ora mi sostengono.

  • C’è qualcuno che vuoi ringraziare come sostegno della tua opera?

I miei genitori, mia sorella, il mio compagno, le mie beta reader fidate, i molti blogger disponibili.

  • Progetti per il futuro?

Ho due progetti in cantiere: -Valleargentina, uno storico tardo medievale con storia d’amore e molte battaglie, ambientato a Mantova e Milano nel 1494 durante la calata dei francesi contro il regno di Napoli. –un giallo contemporaneo, ambientato tutto a Firenze nel 1982 durante i mondiali di calcio, con alcuni flashback sulla II guerra mondiale. Il giallo mi piacerebbe presentarlo a un concorso per gialli inediti. Lo storico, invece, non ha ancora trovato casa. Nessuno dei due ho intenzione di autopubblicarli.

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