“Nella stanza del tè” di Marinella Giuni

Oggi per Scrittori Uniti Italia vi presento un delicato e profondo libro di poesia, a opera di Marinella Giuni. Scopriamolo insieme!

Il libro

Cento lire
In fondo alla fontana
Come scolari in gita
Uno sbiadito autoscatto
Questa nostra vita

Una vita passata a rincorrere sentimenti ed emozioni con un linguaggio povero ma essenziale, che va dritto all’anima.
Una passione per la scrittura che accompagna da sempre l’autrice: un invito a sostare nella quotidianità, anche quella più banale e meno appariscente, perché tutto può diventare poesia.
Sentimenti che le appartengono – ma che in fondo appartengono a tutti noi – che cambiano nel tempo declinandosi tra adolescenza e maturità e che si stemperano, passando dalla malinconia alla serenità, lasciando spazio al chiarore delle stelle che sollevando il manto, disperdono il buio.

L’autrice

Marinella Giuni (1961) nasce in Sicilia, ma da sempre abita a Voghera (Pavia). Laureata in Psicologia Clinica e di Comunità all’Università di Torino, ha esercitato per brevi periodi la professione di psicologo occupandosi di ricerca/azione nel sociale e formazione, non lasciando comunque il suo ruolo amministrativo negli Uffici Giudiziari, ruolo che ora svolge a tempo pieno a Pavia. Legge poesie, romanzi, gialli, sottolineando a matita tutto ciò che cattura la sua attenzione. Premiata in diversi concorsi di poesia e narrativa, ha pubblicato “Racconti seri se_veri” con Placebook Publishing e la raccolta di poesie “Nella stanza del te”, con contratto editoriale offerto dalla Casa Editrice Le Mezzelane (Menzione speciale della Giuria al Concorso “Schegge di Utopia” 2019, Arona). Scrive recensioni per MilanoNera, il primo portale dedicato al giallo e al noir in Italia ed articoli di Psicologia e Filosofia sulla rivista “Kukaos Magazine”. Fa parte del Comitato di Lettura di “Una storia per il cinema” e “Babele, rivista letteraria”. Il suo sogno è quello di mollare tutto ed aprire una libreria con le sue amiche lettrici e scrittrici!

L’estratto

UN INCONTRO FURTIVO

Occhi negli occhi
Stringendosi le mani
Nella stanza del té
Non creda il tempo
Di avere ragione
Di noi

IL MIO RITORNO

C’è una sola luce

che accende

la mia sera

La tua finestra

quando illumina

la casa buia

Dimmi che anche tu

hai amato

il mio ritorno

VERSO IL CIELO

Dita impaurite

E scarne

Si alzano verso

Il cielo

Dove il sole

Ancora

Conserva

La mia ultima

Preghiera

C’è un silenzio assordante

Nella sera

Soffocato da una

Monotona pianura

Ma il colore è forte

E mi ricorda

Che ancora

Sono viva

OGNI GIORNO

Ogni giorno

questo potere

di bloccarti

alla sbarra

mi piace.

Sotto il sole

infuocato

il convoglio rallenta

come sapesse

del nostro incontro.

Ed io

che ne sono certa

godo

del vento

dell’aria leggera

del tuo saluto

sconosciuto.

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Ebook: “Nella stanza del tè

Cartaceo: “Nella stanza del tè

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