“La mosca di casa Bellasai” di Paola Baia

di Antonella Di Moia

Con piacere, vi propongo la recensione di questo libro. Amando il dialetto siciliano e gli scritti come quelli di Camilleri, che sono un mix formidabile, non potevo perdermelo.

Il Libro

In un paese dell’entroterra siciliano, personaggi ordinari e soggetti bizzarri, affollano la scena di uno strano intreccio che si tesse, a loro insaputa, intorno alle loro vite. Una società in cambiamento, la rivoluzione sessuale, un giovane ragazzo, Saruzzo, che anziché testimone delle grandi opportunità del suo tempo, si trova intrappolato, maldestramente, nelle maglie della criminalità organizzata, costretto a nascondersi e scappare. E, quasi in una realtà parallela, una giovane donna, Rossella, ormai lontana dal suo paese natìo, nel raccogliere i ricordi della propria vita, con l’aiuto di un amico giornalista, traccia il filo conduttore di queste vicende, che senza saperlo la porteranno a conoscere della propria famiglia e della propria storia personale; misfatti e misteri, scabrosi e dolorosi segreti, nonché a ribaltare il destino dell’ormai fuggitivo Saruzzo.

L’Autore

Siciliana, lavora nel settore del credito e i libri sono la sua più grande passione. Finora ha pubblicato due romanzi, quello che oggi vi presento, e che è un vero e proprio “esperimento” di letteratura metafisica e visionaria, è un romanzo pubblicato nel 2019, «La mosca di casa Bellassai», un mainstream/formazione che fa parte di una collana di narrativa siciliana, edito da Edizioni Lussografica.

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La mosca di casa Bellasai”

La Recensione

È un libro particolare. Vi faccio una premessa rapida: è scritto in italiano, ma nei dialoghi utilizza linguaggio Siculo, e talvolta anche nei pensieri dei personaggi. Ho molto apprezzato questo mix perché ritengo il dialetto non un modo volgare di esprimersi, ma una base culturale data in dono ad ognuno di noi. Detto questo voglio sottolineare che in alcun modo questa scelta linguistica ha disturbato o penalizzato la lettura.

L’Overture di questo libro parte da un funerale, vengono dati diversi dettagli che sul momento sembrano quasi faceti e insignificanti. Nei capitoli successivi invece, l’autrice dipanerà una matassa estremamente complessa mettendo ogni cosa al suo posto, e non solo.

La narrazione si muove su lassi di tempo differenti, ma non propriamente “fisici”, sto parlando del fatto che ogni personaggio che entra in scena ha il suo “tempo siculo” di muoversi e ragionare. All’interno di questo stile che sembra calmo e pacato, quasi da pettegolezzo sussurrato, avvengono invece grosse tragedie, storie di vita che si incontrano e scontrano, ritratti di mafia, cadute di passione.

Ma l’alchimia di questo libro non si ferma qui:

  • tempismo siculo;
  • modo di raccontare ad ampio respiro e disimpegnato;
  • racconti sulla mafia;
  • molteplici tragedie;
  • punti di forza e debolezze dei personaggi.

Messa così immagino che ormai abbiate capito di che cosa sto parlando. Questo libro è un vero e proprio spaccato sociale, il ritratto di un’epoca. Nonostante le tragedie personali dovute a scelte errate, i protagonisti emergono come eroi.

Se a ciò poi aggiungiamo la capacità dell’autrice di caricare scene comiche, il quadro è completo.

Ho veramente apprezzato molto questo libro, mi è piaciuto il suo respiro, mi sono piaciuti i ritratti che vi ho trovato. Quando ho chiuso l’ultima pagina avevo un sorriso sulle labbra, quello di chi, consapevole che la vita è imprevedibile, accetta il finale con quel filo di malinconia, ma felice di essere arrivato all’ultima riga.

Dopo aver letto questo libro, Paola, sono giunta a conclusione che tu non riesca a scrivere senza comunicare con il profondo dei tuoi lettori. Grazie e complimenti ❤️

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