Intervista a Lorenzo Zucchi
- Quando hai iniziato a scrivere?
I primi racconti di viaggio risalgono ai primi 2000.
- Quanto tempo dedichi alla scrittura?
Scrivo nei weekend quando sono a Milano.
- Quanto ha influito il contesto sociale in cui sei cresciuta su quello di cui scrivi?
Ha influito il contesto politico, il sovranismo imperante, di cui il mio libro è strenuo avversario.
- Quanto di te c’è in cui di cui scrivi?
Molto, essendo fondamentalmente una specie di autobiografia a tappe attraverso i viaggi fatti. Ma a volte mi camuffo tra i personaggi.
- Come vivi l’inizio, quando il tuo libro nasce, e la fine?
Sto scrivendo il terzo capitolo della mia trilogia di viaggi, e l’inizio è drammatico, che vorrei finire tutto subito. La fine è appagante.
- Quanto ami leggere? Genere e autore preferito? Quanto influiscono le tue letture sul tuo stile come autore?
Leggo una dozzina di libri l’anno, non più, causa tempo dedicato alla scrittura. Ho letto e continuo a preferire i classici: Dostojevksy, Hemingway, Steinbeck, Faulkner. C’è molto di Kerouac e del Joyce dell’Ulisse nei miei racconti.
- A chi hai fatto leggere per primo/a il tuo testo?
A Edizioni underground, che ha deciso di pubblicarlo.
- C’è qualcuno che vuoi ringraziare come sostegno della tua opera?
Sicuramente mia moglie, senza la quale non avrei portato a termine l’idea di completare il libro e i due successivi.
- Progetti per il futuro?
Dopo la trilogia, scrivere un romanzo. Ho già trama e locations, vedremo se ne sarò in grado.
Grazie per lo spazio. Bellissimi e vissuti i miei piedi nudi