Intervista a Valentina Pangallo

di Antonella Di Moia

Buon pomeriggio! Prima di pubblicare la recensione per l’autrice di “Wabi Sabi. La bellezza delle cose imperfette” vi lascio l’intervista per conoscerla meglio. Buona lettura!

  • Quando hai iniziato a scrivere?

Avevo 11 anni ed ero innamorata di buffy l’ammazzavampiri, così ho iniziato a scrivere storie trash tra umani e vampiri. Una schifezza, eh, ma mi divertivo tanto.

  • Quanto tempo dedichi alla scrittura?

Poco, ahimè. Il lavoro e il figlio assorbono il 99% del mio tempo, ma ogni secondo libero lo dedico ai miei bambini di carta – ispirazione permettendo.

  • Quanto ha influito il contesto sociale in cui sei cresciuta su quello di cui scrivi?

Direi poco e niente. Non mi lascio influenzare più di tanto dal contesto in cui sto, ma cerco al contrario di sviluppare un mio spazio, delle mie idee.

  • Quanto di te c’è in cui di cui scrivi?

Molto. Troppo. Mi diverto a “nascondermi” tra i personaggi secondari e vivere dentro le mie opere.

  • Come vivi l’inizio, quando il tuo libro nasce, e la fine?

L’inizio mi riempie di entusiasmo che, però, tende a scemare in fretta. Ecco perché devo alimentare la fiamma con costanza. La fine è agrodolce: sono fiera di aver portato l’opera a compimento, ma provo un senso di vuoto al pensiero di “abbandonare” i miei personaggi.

  • Quanto ami leggere? Genere e autore preferito? Quanto influiscono le tue letture sul tuo stile come autore?

Amo, adoro, venero leggere. Sono fermamente convinta che non si possa essere un autore decente se non si legge molto. Non ho un genere preferito, anche se il fantasy ha sempre su di me un certo fascino. Il mio autore preferito è Wilbur Smith, le sue descrizioni e il modo in cui caratterizza i suoi personaggi sono sempre stati d’ispirazione per me. Mi piacerebbe essere stata influenzata da lui! In realtà tento di imitarlo nelle descrizioni e nello studio dietro a ogni opera, ma non credo di essere a quel livello. In generale, cerco sempre di imparare dagli altri e quando noto un autore particolarmente dotato mi metto a “studiarlo” per migliorare a mia volta.

  • A chi hai fatto leggere per primo/a il tuo testo?

I miei amici sono gli agnelli sacrificali che si sorbiscono le mie schifezze non editate e piene di errori! Stefano e Cristopher nello specifico sono quelli che si beccano proprio la crême della crême, quegli estratti senza capo né coda, senza editing o altro. Povere stelle!

  • C’è qualcuno che vuoi ringraziare come sostegno della tua opera?

Come detto sopra, ringrazio gli amici che mi supportano e, soprattutto, sopportano. Non sarei da nessuna parte senza di loro.

  • Progetti per il futuro?

Ho sempre una storia in cantiere: scrivere è per me come respirare. Al momento diciamo che vivo un giorno alla volta e il mio progetto imminente è scrivere le 500 parole quotidiane! Domani? Vedemo.

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