“Cave Bestiam” di Giovanna Barbieri
di Stefano Marchioretto
Buonasera, con piacere divulgo la recensione per il libro di Giovanna! Buona lettura!
Il libro
- Titolo: Cave Bestiam
- Genere: giallo storico
- Caratteri: 253.734
- Romanzo autoconclusivo
Protagonisti:
- Goffredo Fortespada, ex soldato di ventura milanese, assoldato dapprima dai nobili d’Urbino, poi dai senesi (dal nobile Piccolomini, dal Consiglio dei Nove e dal Capitano di Giustizia Gallerani) come sbirro e spion contro Venezia.)
- Edmundo de la Turre, vecchio speziale di Costantinopoli, esule nei diversi ducati e marchesati italiani dopo che la città è stata conquistata dagli ottomani. Ha sofferto molto: la moglie muore di parto e gli altri parenti a Costantinopoli, durante l’assedio. È dedito alle cortigiane da candela, al vino e alle scommesse a Trentuno per dimenticare i suoi dolori. Tuttavia lui è la mente dietro la risoluzione dei diversi delitti.
- Fiamma, una fanciulla d’Urbino, che fugge con il fratellino dal padre violento e si rifugia in città. Diventa l’amante/moglie di Goffredo.
- Hazel (chiamata anche Veritas) è una strigaria ed herbaria d’origine gallese, dotata del dono della preveggenza, che si trasferisce a vent’anni a Venezia con la madre e il fratello minore Bran. La madre, Carys, a Cadair Idris e a Cardiff, ha educato i figli alla religione celtica. Bran è ucciso quasi subito per sodomia e per aver origliato qualche segreto politico veneziano. Carys, invece, è bruciata sul rogo per stregoneria (in realtà, è una preveggente buona, una herbaria, ma il popolo veneziano la crede una strega).
La Quarta
Carnevale 1484 d. C. Tra feste, scherzi carnevaleschi e misteriose strigarie gallesi, Goffredo è inviato a Venezia in una delicata missione di spionaggio, mentre Edmundo accetta di dare la caccia alla Bestia infernale che si nasconde nella bruma e sta trucidando i fanciulli lagunari.
L’autrice
Appassionata da anni di Medioevo, alto e basso, nel 2013 apre un blog a tema medievale, dove posta numerosi articoli riguardanti la vita del periodo. Alcuni suoi articoli sono stati pubblicati dai blog e siti di storia: Italia medievale, Il Medioevo non è stata un’epoca buia, Medioevo tra luce e buio; racconti; recensioni di libri e film e altro ancora. http://ilmondodigiovanna.wordpress.com/ Nel 2017 ha tenuto alcuni corsi di scrittura creativa: come scrivere un romanzo, presso l’UTL di Negrar (Verona).
Nel 2014 pubblica come indipendente il suo primo romanzo time travel storico: la stratega, anno domini
Estratto
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La recensione
La vicenda narrata cerca di rispettare con criterio tutti i dogmi tipici del romanzo storico a cui appartiene: non a caso, infatti, l’autrice conduce i vari protagonisti a spasso per una Venezia atipica, permettendo al lettore di conoscere la città lagunare in una veste temporale diversa da quella che siamo abituati a conoscere. È un giallo che sembrerebbe possedere i tratti di una indagine che deborda nell’ambito soprannaturale, con questa misteriosa figura di assassino dalle sembianze demoniache, il quale se ne va in giro tra i veneziani a incutere terrore e seminare morte, rapendo e sgozzando bambini.
L’autrice ha volutamente inteso condurre per mano il lettore lontano da una laguna stereotipata, per dargli modo di scoprire un periodo storico completamente diverso.
I personaggi, nella caratterizzazione, risultano ben sfaccettati, nessuno è privo di luci e ombre, per il semplice fatto che nessuno è solo buono o solo cattivo. L’indagine, in un’epoca lontana parecchi secoli dai mostri sacri narrativi del genere, è condotta in maniera lineare dall’investigastore di turno: tra tutti i personaggi che fanno la loro apparizione, il lettore non si rende conto di avere già fatto la conoscenza dell’assassino, ma è bene che costui rimanga sconosciuto fino alla fine. Certo non mancano i colpi di scena e in alcuni punti sembra quasi che il colpevole possa essere chi risulta insospettabile o addirittura la protagonista femminile.
L’autrice semina indizi ma poi cerca di depistare investigatore e lettore, come nella migliore tradizione del giallo, dove l’innocente sembra sempre essere il colpevole. Nello specifico di questa vicenda, poi, l’indagine sugli omicidi è collaterale alla narrazione principale che verte attorno alla missione segreta di uno “spione”, mandato a Venezia per conto di Siena, anch’egli a ficcare il naso negli affari della Repubblica ma per altri motivi.
In uno stile che ricorda quello di un Marcello Simoni nello sviluppo delle singole scene, si giunge all’epilogo, con la scoperta di un colpevole che nessuno ha mai preso in considerazione, dacché i candidati ideali avrebbero potuto essere ben altri. Un giallo storico che è un tentativo ben riuscito di far conoscere il lato oscuro di una Venezia avvolta nelle brume nebbiose di un tempo dimenticato.